Inondazioni Libia, accade il miracolo: salvata una intera famiglia dopo una settimana dal disastro che ha colpito un Paese intero
Una settimana fa arrivavano le terrificanti immagini dal Paese che ha lasciato tutto il mondo completamente senza parole. La Libia è ancora in ginocchio per quanto è accaduto per via delle inondazioni che hanno colpito una intera nazione. Purtroppo il bilancio è ancora provvisorio: sono più di 11.400 i corpi che sono stati recuperati. La sensazione è che questo numero sia destinato ad aumentare, semplicemente per il fatto che mancano all’appello ancora altre tantissime persone di cui non si hanno notizie.
A sette giorni dalla tragedia arriva una notizia che sa proprio di miracolo. Si tratta di una famiglia, composta da cinque persone, che è stata estratta viva da sotto le macerie. Per una settimana sono rimasti intrappolati. Il tutto è avvenuto in una zona vicino Derna. La tempesta ‘Daniel’ ha messo letteralmente in ginocchio un intero Paese che vuole reagire, ma allo stesso tempo sta ancora facendo la conta dei morti. Una tempesta che ha provocato la rottura di due dighe a monte dando il via a un’inondazione delle dimensioni di uno tsunami.
Nel frattempo il procuratore generale ha annunciato l’apertura di un’inchiesta sul crollo delle due dighe. Queste ultime sono state costruite alla metà degli anni ’70 da un’azienda della Jugoslavia. Il primo cittadino di Derna ha affermato che la manutenzione delle stesse non è mai stata effettuata da venti anni a questa parte. Per la manutenzione, più di 10 anni fa, sono stati stanziati oltre due milioni di dollari. Rimane un mistero su dove siano andati a finire i soldi.
Nel frattempo, nel Paese intero, cresce sempre di più l’allarme relativo a delle possibili epidemie. Le autorità locali hanno iniziato un programma di vaccinazioni, prima i soccorritori e il personale sanitario. L’obiettivo è quello di distribuire acqua potabile, cibo e medicinali. A distanza di una settimana arriva la conferma che tra le vittime non ci sono persone italiane. In un primo momento l’annuncio era stato dato dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in stretto contatto con la Farnesina.