In merito al tema riguardante i migranti arrivati a Lampedusa è arrivata la secca risposta dalla Francia: a parlare ci ha pensato il ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin
Quella di ieri è stata una giornata importante quella che è stata vissuta a Lampedusa. Ed ovviamente il motivo è fin troppo chiaro. Ci stiamo riferendo alla presenza da parte della premier Giorgia Meloni e della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Le due hanno visto, con i loro occhi, la situazione che sta vivendo l’isola siciliana.
La stessa che è tornata al centro di altri episodi di cronaca per l’arrivo di altri migranti in questi ultimi giorni. Una situazione per nulla semplice quella che si sta vivendo. In merito a questo importante e delicato tema è arrivata anche la risposta da parte della Francia. Un pensiero che porta la firma del ministro dell’Interno, Gerald Darmanin. Ricordiamo che la Francia, insieme alla Germania, la settimana scorsa avevano annunciato di aver chiuso le frontiere ai migranti.
Migranti, Darmanin chiude le porte: “La Francia non accoglierà quelli di Lampedusa”
E’ arrivata anche la conferma dalla Francia stessa: il Paese transalpino non ha alcuna intenzione di accogliere i migranti da Lampedusa. Ovvero quelli che sono sbarcati proprio negli ultimi giorni. Lo ribadisce Gerald Darmanin. L’attuale ministro dell’Interno è stato fin troppo chiaro e ne ha parlato in conferenza stampa e soprattutto all’emittente radiofonica “Radio Europe 1“. Il tutto è avvenuto poco prima della sua visita in Italia, precisamente a Roma, dove incontrerà il suo collega italiano Matteo Piantedosi.
Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Se la Francia accoglierà i migranti arrivati a Lampedusa? No, non ci appresteremo a farlo. Allo stesso tempo ribadisco che il nostro Paese vuole aiutare l’Italia a controllare la sue frontiere per impedire alla gente di venire“. Rimanendo sempre in tema ha continuato dicendo: “Sarebbe un errore di giudizio considerare che i migranti, siccome arrivano in Europa, devono essere subito ripartiti in tutta Europa e in Francia, che fa ampiamente la sua parte“.