Incidente diretta social network, si aggrava sempre di più la posizione del conducente alla guida della vettura incriminata: gli ultimi aggiornamenti
Poteva verificarsi una vera e propria strage. Avrebbe potuto uccidere buona parte di una famiglia per un qualcosa senza alcun nesso logico. Altro che “bravata” o altro: non lo scopriamo di certo oggi che guidare con il cellulare è pericoloso (oltre ad essere vietato dal nuovo codice della strada). Il personaggio in questione, Ivan Marocco (nome d’arte), in una domenica pomeriggio (9 settembre) a Tecchiena (provincia di Alatri) ha ben pensato di correre sulla strada della città (limite 50 km/h) a 160 chilometri orari.
Fregandosene altamente di tutto: limiti, di poter fare del male a se stesso e soprattutto agli altri. Nel corso della guida perde, inevitabilmente, il controllo della vettura e va a schiantarsi contro un’auto. All’interno di quest’ultima c’erano una donna e le sue due figlie piccole. Fortunatamente nessuna di loro perderà la vita, ma c’è mancato davvero poco. Nelle ultime ore, però, si sono aggravate le condizioni di salute del marocchino. Non solo dal punto di vista medico, ma anche giudiziario.
Il suo vero nome è El Idrissi. Nelle ultime ore è stato trasferito all’ospedale ‘Fatebenefratelli‘ di Roma, da quello di Frosinone, per via di alcune complicazioni respiratorie. Il conducente è stato sottoposto ad intervento chirurgico per uno pneuma toracico. Come riportato in precedenza deve rispondere per lesioni gravi guida sotto l’effetto di alcol e droghe ed eccesso di velocità. Nei prossimi giorni verrà analizzato il suo dispositivo elettronico durante il momento della diretta.
Non solo: verrà fatta anche una perizia cinematica per ricostruire con esattezza la dinamica dell’incidente. Successivamente, questa perizia, sarà affidata al consulente della procura ingegnere Fabrizio Ceramponi. Non è finita qui visto che Ivan Marocco (così si fa chiamare) si trovava in quel di Alatri senza alcun permesso di soggiorno. Lo stesso che gli era scaduto.
Morale della favola? Avrebbe dovuto fare ritorno nel suo Paese ed invece si trovava ancora in Italia. Nel frattempo la figlia della donna rimasta coinvolta nell’incidente, fortunatamente, è stata dimessa dall’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma.