“Il ddl sul codice della strada non tiene conto di alcune urgenze da risolvere, sulle quali servirebbero decreti. Prima che la legge venga attuata passeranno due o tre anni”.
Gli incidenti e le morti in strada aumentano e per questo, secondo Emilio Patella, segretario nazionale Autoscuole (Unasca), “manca l’intervento più incisivo sul momento del rilascio della patente, che avviene in modo antiquato. Nella parte teorica si risponde a dei quiz. Adesso i ragazzi usano delle app per svolgere gli esercizi, imparando a memoria i segnali e le regole, mi chiedo cosa abbiano capito e interiorizzato. È necessario un momento formativo in autoscuola in presenza, non tanto per fare i quiz, ma per comprendere meglio la percezione del pericolo, il concetto di responsabilità, studiare il primo soccorso. Tutte queste cose servono sia se si è coinvolti in un incidente sia per prevenirlo. Nel ddl approvato ieri non si parla di tutto questo. Forse se ne parlerà nella riforma generale del codice della strada, ma nel frattempo passeranno due o tre anni”.
“Il ddl interviene in modo incisivo sul problema della sicurezza stradale e in particolare degli incidenti – spiega Patella – Questo è un segno positivo, perché veniamo da due legislature in cui la modifica del codice della strada era in agenda ma non è stato fatto. Non è però una modifica completa, perché nel provvedimento c’è la delega che il Parlamento dovrà dare al governo per le modifiche definitive. È positivo che vengano puniti i comportamenti di chi si mette alla guida sotto effetto di sostanze e la guida con il cellulare. Ma – conclude Patella – sono state introdotte le corsie ciclabili che però non sono ancora accompagnate da segnali verticali”.