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Ballotta su Provedel: “Da portiere/attaccante lo posso dire: non è stato un gol casuale”

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Paolo Colantoni

Marco Ballotta ha difeso per 85 volte i pali biancocelesti. Poi ha chiuso la sua carriera in attacco: “I movimenti di Provedel sono di uno che sa come si attacca. Non è stata una casualità”

“Fidatevi di me, di uno che ha giocato in porta, ma che poi ha chiuso la sua carriera da attaccante: nel gol di Provedel non c’è stata solo casualità”. Marco Ballotta, ex portiere della Lazio, commenta in esclusiva a Notizie.com il gol siglato da Ivan Provedel contro l’Atletico Madrid, che è valso il pareggio per gli uomini di Sarri. “Ho letto la storia di Provedel ed è un pò simile alla mia: anche io ho iniziato facendo l’attaccante, poi piano piano ho arretrato arrivando a difendere i pali. Se vedi bene il movimento che ha fatto prima del gol, non è una cosa casuale”.

Marco Ballotta commenta il gol di Ivan Provedel contro l’Atletico Madrid – Notiziue.com

Marco Ballotta è stato il portiere che ha difeso i pali biancocelesti nella prima storica partita casalinga della Lazio in Champions League. Il 22 settembre del 2000 i biancocelesti sconfissero la Dinamo Kiev 2-1, grazie alle reti di Negro e Salas, che rimontarono il gol di Rebrov su rigore (“Lo avevo quasi preso”, ricorda Ballotta). Oggi, a distanza di 23 anni, Provedel si è preso la scena, segnando una rete bella e importante: “E’ andato li per provarci e quando il primo corner è stato rinviato non è tornato indietro come avrebbero fatto in molti: è rimasto li. Poi sul cross di Luis Alberto, ha fatto un movimento da punta seria. E’ partito con i tempi giusti, ha tagliato fuori la difesa ed è stato davvero bravo. Tutti dicono che è una casualità, ma se sei andato li e ci hai provato, pensavi di riuscirci. C’è stata sicuramente una componente di fortuna, ma lui ha fatto tutto nel verso giusto. Poi non è la prima volta che va in rete, quindi deve essere predisposto”.

Marco Ballotta ha collezionato 85 presenze con la maglia della Lazio: è stato il portiere del secondo scudetto ed ha giocato 12 gare in Champions League. Una volta chiusa l’avventura nella capitale, ha abbandonato i guanti e si è trasformato in attaccante. “Ho segnato più di 30 gol tra Promozione e Prima Categoria. Giocare davanti mi è sempre piaciuto. Anche nelle partite amichevoli in allenamento mi piaceva attaccare”.

L’esultanza di Ivan Provedel dopo il gol segnato all’Atletico Madrid – Notizie.com

Da portiere è mai riuscito ad andare in gol come Provedel?
“Da portiere ci sono andato molto vicino. In un derby Parma-Reggiana in un corner sono andato su per saltare di testa. Il mio compagno Grun era avanti a me e ha spizzato il pallone, anticipandomi e mettendola sul fondo. Peccato perchè io ero sulla linea dell’area piccola, indisturbato e avrei fatto sicuramente gol. Provedel è stato più bravo di me”.

Qualcuno pensa che il portiere, da dietro, riesca a vedere meglio quello che succede in campo e ad anticipare le mosse anche dei compagni?
“Non ci ho mai creduto. Da dietro vedi tutto, ma in una situazione del genere ti ci devi trovare. Provedel ha fatto un grande movimento. Si vede che non è il classico movimento di un portiere, ma di uno che sapeva quello che doveva fare: ha tagliato con i tempi giusti ed è andato sul cross di Luis Alberto. Non è stata una cosa casuale”

Ha anticipato tutti..
“La difesa si trova impreparata in situazioni di questo tipo. Bene o male, tutti sanno chi devono marcare. Ma quando ti arriva un portiere, che sa come si deve muovere in area, ti scombussola tutto. E poi non è piccolino eh…”.

Lei con la Lazio è mai salito per cercare di fare gol?
“No, perchè fortunatamente in quegli anni avevamo una squadra che aveva talmente tanti attaccanti forti, che non serviva un portiere/attaccante”.

 

 

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Paolo Colantoni