Emergenza migranti, in merito a questo importante argomento ha espresso il suo pensiero Gianfranco Fini. L’ex politico ne ha parlato in una intervista al “Fatto Quotidiano”
Per Gianfranco Fini non ci sono dubbi: la questione che riguarda il “blocco navale” è solamente propaganda. Allo stesso tempo si è voluto soffermare anche sulla legge “Bossi-Fini“: anche qui ha ribadito che deve essere modificata quanto prima. L’ex presidente della Camera ne ha discusso in una intervista che ha rilasciato al “Fatto Quotidiano“. Un importante segnale e messaggio quello che l’ex politico ha voluto mandare alla premier, Giorgia Meloni.
Non solamente alla presidente del Consiglio, ma anche alla sua squadra di governo. Sulla questione degli sbarchi ha definito il suo lavoro “positivo”. Anche se, allo stesso tempo, invita ad evitare questo tipo di campagna elettorale. Soprattutto in merito alle “battute da comizio“. Come riportato in precedenza, sulla legge che ha firmato con il vecchio numero uno della Lega, aveva un senso chiaro: ovvero che il migrante economico aveva diritto ad entrare in Italia, ma solamente se avesse avuto un contratto di lavoro.
Queste sono alcune delle sue parole durante il colloquio avuto con il giornalista, Giacomo Salvini: “Dopo 20 anni è cambiato tutto il panorama internazionale e il fenomeno migratorio si è trasformato. Oggi riguarda centinaia di migliaia di persone ed è dovuto a grandi fattori economico e sociali. Il divario tra Nord e Sud del mondo, il malessere sociale, il crollo di alcuni Stati come Siria e Libia e così via. Per questo la legge va cambiata“.
Una legge che prevedeva: “Alcune quote di ingresso regolari: portò a una sanatoria di centinaia di migliaia di migranti. Questo è il modello da seguire. Adesso la politica dovrebbe fare un ragionamento più ampio rispetto alla battuta giornaliera del blocco navale tipica di una campagna elettorale. Il “blocco navale” è solo un elemento e anche controverso: l’operazione Sophia funzionava a metà. C’erano resistenze degli Stati nazionali perché veniva mantenuto il Trattato di Dublino“.
In conclusione Fini ha spiegato che questo tipo di propaganda è destinato a finire: “Se la campagna resta permanente in vista delle Europee non se ne uscirà mai. Con rischi ancora maggiori rispetto a ora: cresceranno forme di xenofobia e disagio sociale. Anche perché oggi l’emergenza è il controllo dell’immigrazione. Anche se poi rimane sempre il problema, come li integriamo?“.