In una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Stampa” è intervenuta la ministra per le Riforme istituzionali, Maria Elisabetta Alberti Casellati
A quanto pare ci sono delle novità importanti in merito al disegno di legge che riguarda proprio il premierato. Come ribadito da Maria Elisabetta Alberti Casellati pare che, in questo momento, si trovi sul “tavolo del premier per il traguardo finale“. Novità in vista, quindi, che sono state riportate direttamente dalla ministra per le Riforme istituzionali. La stessa che ne ha parlato in una lunga intervista che ha rilasciato alla “Stampa“. Al noto quotidiano si è voluta soffermare su questo importante argomento.
Alle domande del direttore del quotidiano, Massimo Giannini, la ministra ha risposto direttamente dall’evento che si è tenuto a Roma: “Le buone leggi. Semplificare per fare ripartire l’Italia”. Queste sono state alcune delle sue parole a riguardo: “Sarà un modello italiano perché non svuoterà le prerogative del Capo dello Stato”. Sui dubbi da parte di alcuni costituzionalisti e opposizioni, che temono l’annullamento di questa riforma e far saltare il “check and balance” ha voluto fare un po’ di chiarezza.
Premierato, Casellati ottimista: “L’ultima parola spetta alla premier”
In merito a questo argomento ci ha tenuto a ribadire che è proprio la presidente del consiglio ad avere il potere di nomina e di revoca dei ministri. La stessa che non dovrebbe sottoporsi al voto di fiducia del parlamento. A differenza del presidente della Repubblica che, invece, non potrebbe più partecipare alla formazione del governo e sciogliere le camere.
In merito a ciò la Casellati ha annunciato: “Chi fa queste critiche non ha letto il testo. È chiaro che si faccia sempre riferimento agli esempi di altri Paesi, ma io ho parlato di “premierato all’italiana”. La legge che ho in mente, e che è sul tavolo della presidente del Consiglio per il traguardo finale, è un modello italiano“.
In conclusione ci ha tenuto a ribadire: “Lascerà al Capo dello Stato le prerogative di garante dell’unità nazionale. Questa riforma entrerà in vigore con il prossimo governo e non va a scontrarsi con l’attuale Capo dello Stato”.