Provedel-gol, Taibi: “Ma quale caso, Ivan bomber vero come Ciro, è il secondo che segna…” [VIDEO]

E’ felice l’ex estremo difensore che segnò con la Reggina in campionato nel 2001. Ora fa il ds e fu proprio lui che lo scoprì: “Lo portai a Modena ed era già un portiere moderno, bravissimo coi piedi e di testa…”

Non riusciva a credere ai suoi occhi e si è quasi commosso nel vedere che Ivan Provedel, uno dei suoi ragazzi, è entrato nella storia del calcio con un gol pazzesco in Champions, e al debutto nella manifestazione più importante. Per Massimo Taibi, una soddisfazione doppia, perché è stato uno dei primi e pochi portieri a segnare in serie A e poi perché fu proprio lui a portarlo a Modena come direttore sportivo e racconta a Notizie.com quello che ha provato: “Quando ho visto che andava in avanti un po’ ci ho sperato e quando ha segnato sono impazzito di gioia per lui, perché so che significa per un portiere segnare un gol, una cosa che non capita mai, ma quando succede, vai fuori di testa perché quando mai un portiere segna. E’ capitato a me, ma una volta, per Ivan è già la seconda, non è un caso e poi che gol, incredibile, movimenti da bomber vero, sembrava Ciro Immobile…“.

La prodezza
L’ex portiere Massimo Taibi mentre segna all’Uidnese con la maglia della Reggina il 1 aprile del 2001 (Ansa Notizie.com)

Massimo Taibi sa bene che significa fare gol per un portiere. Era il primo aprile del 2001, si giocava Reggina-Udinese e lui nei minuti di recupero decise che era giunto il momento di provarci e andò bene, segnò di testa, come Provedel e tutto lo stadio impazzì, soprattutto lui, naturalmente: “Fu una cosa incredibile, non riesco a spiegare a parole quello che ho provato e quello che si prova, so solo che non ci capisci più niente, perché non ti rendi conto di quello che hai fatto. L’esultanza? Io ero “matto” diciamo così, e diverso, mi sono messo a correre e a urlare a tutti, neanche me lo ricordo, l’unica cosa che ricordo è l’emozione, quella resta dentro di me. Ivan si è reso conto durante, ha cominciato a correre, ma è un tipo quasi introverso, non molto esuberante, è un ragazzo splendido a modo, meticoloso, un portiere serio di quelli che tutti vorrebbero avere“.

“Tutti i portieri sognano di fare gol. L’unica cosa è che provi imbarazzo per il tuo collega…”

Il gol storico
Il portiere della Lazio Provedel mentre segna all’Atletico e a Oblak (Twitter Notizie.com)

Le emozioni che si innescano sono tante per un portiere quando fa gol, dalla gioia irrefrenabile ma anche al pensiero del collega portiere che ha subito la rete. Massimo Taibi spiega a Notizie.com quello che si prova: “Io per mia fortuna non ho mai subito una rete da un portiere, ma quando l’ho fatto in quel Reggina-Udinese in porta c’era Gigi Turci, un amico fraterno, e non nascondo l’imbarazzo che provai a fine partita, avevo la sensazione di avergli mancato di rispetto, fu un po’ imbarazzante, poi tutto è passato, avrò pensato la stessa cosa Ivan per Oblak, uno dei più bravi al mondo, ma quando sei lì e hai la possibilità, segni e lui è stato fantastico”.

La verità, e qui sfido tutti a dire il contrario, tutti i portieri sognano di fare un gol una volta nella vita, soprattutto con tutti quelli che prendiamo, una delle più belle soddisfazioni che può provare un portiere, al di là della grande parata, è proprio segnare perché non capita mai e quando capita sei in paradiso. Ne parlavo all’epoca con Toldo, Zenga tutti volevano fare gol purtroppo in pochi ci riescono, entri nella storia“. Taibi poi spiega cosa spinge un portiere ad andare davanti alla porta avversaria: “Sicuramente la disperazione. Ci provi perché in quel momento crei scompiglio, come ha fatto Ivan che infatti nessuno marcava perché è il portiere. A me ad esempio, quando vedevo un collega portiere in area nei minuti finali, ti creava disagio, non ti veniva in mente di dire al compagno marca il portiere perché lo dici sull’attaccante o altri, ma mai attenti al portiere e quando un portiere vede un altro in area ti porta un po’ di panico“.

 

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