Lo ha stabilito una sentenza del Tribunale di Velletri addebitando la separazione al marito che per anni si è sottratto ad effusioni e momenti d’affetto con la moglie
Un recente caso giuridico ha messo in luce i risvolti legali del cosiddetto “isolazionismo affettivo” all’interno di un matrimonio. Il Tribunale di Velletri ha emesso una sentenza destinata a far parlare di sé condannando un uomo di 37 anni a versare l’assegno di mantenimento alla moglie e a coprire tutte le spese legali della separazione, ammontanti a 7.600 euro. Ma cosa ha portato a questa decisione?
La crisi tra i coniugi risale a cinque anni fa, quando la donna ha deciso di presentare una richiesta di separazione sostenendo che il matrimonio era naufragato a causa dell’atteggiamento “inerte” del marito, che si era chiuso in uno stato di “isolazionismo affettivo”. Secondo la versione della moglie dopo due anni di matrimonio le era stata diagnosticata una patologia invalidante, da qui in poi il marito aveva iniziato a rifiutare rapporti affettivi e sessuali trascurando ogni tipo di attenzione nei suoi confronti. Tutto questo aveva reso così insostenibile la convivenza.
Dall’altra parte il marito si difendeva sostenendo che il matrimonio era segnato da un conflitto costante a causa del comportamento ossessivo e oppressivo della moglie, una situazione tanto conflittuale da portare ad un lento ma costante deterioramento del rapporto. La vita di tutti i giorni trascorreva in un clima surreale fatto di tensioni, incomprensioni e di litigi, insomma una situazione dove risultava assai difficile per il 37enne mostrare un po’ di affetto nei confronti della moglie avvicinandosi a lei. Alla luce di questa situazione il marito si chiedeva dunque se avesse dovuto forzarsi ad avere rapporti intimi e a mostrare affetto nonostante la conflittualità costante all’interno delle mura domestiche.
La posizione assunta dai giudici del collegio del Tribunale di Velletri con la sentenza è stata piuttosto chiara: il marito ha violato i doveri coniugali con il suo atteggiamento di isolamento affettivo. Secondo il tribunale il matrimonio deve essere caratterizzato dall’assistenza morale e dal sostegno reciproco, indipendentemente dalla conflittualità presente. Ecco dunque la risposta al quesito dell’uomo: se anche ci dovessero essere elle situazioni di conflittualità latente è immanente ai doveri coniugali previsti dal codice civile quello di assistenza morale e materiale reciproca. Un vero e proprio obbligo in capo ad entrambe le parti di approcciarsi con affetto e avvicinarsi al proprio partner quandanche ci si trovi in una situazione di tensione e di litigiosità costante.