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Óscar García: “Mi piacerebbe allenare in A!”. Poi su Messi e Ronaldo il Fenomeno…

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Carlo Roscito

Ex calciatore del Barcellona, compagno di squadra del brasiliano. Poi allenatore nella Masia, vedendo crescere l’argentino. Tecnico giramondo: ha già toccato 6 nazioni diverse. Ha parlato in esclusiva a Notizie.com: “Il calcio italiano è in crescita, anche la Nazionale tornerà grande. Guardiola? Ora il migliore al mondo” 

Compagno di spogliatoio di Pep Guardiola, ha visto sgommare da vicino Ronaldo il Fenomeno. Era al Barcellona, in tutt’altra veste, quando Lionel Messi cominciava a farsi largo all’interno del settore giovanile. La Pulce ancora più pulce. Óscar García Junyent, ex giocatore blaugrana, catalano doc di Sabadell, ha consumato l’intera carriera in Spagna, poi ha girato il mondo una volta diventato allenatore. Gli inizi nella Masia, da lì un viaggio continuo perché il calcio è di casa ovunque: inizio e ritorno in Spagna (Barça e Celta Vigo), esperienze in Israele (Maccabi Tel Aviv), Inghilterra (Brighton e Watford), Austria (Salisburgo), Francia (Saint-Étienne e Stade Reims) e Grecia (Olympiakos). Potrebbe insegnare la geografia, non solo la tattica. Gli manca l’Italia: “Perché no? Mi piacerebbe e vedo la Serie A in grande crescita”, ha detto a Notizie.com.

Óscar García ha giocato nel Barcellona fino al 1999 e poi ha allenato nella Masia (Instagram) – Notizie.com

Óscar García, ha girato tanto e presto per l’Europa. Esperienza ampissima fin da subito…

“È vero, ma il calcio è uguale un po’ ovunque. A livello di infrastrutture ci sono molte differenze, ogni nazione ha raggiunto un certo livello. La cosa che cambia di più, però, è la qualità dei giocatori e le loro caratteristiche. Ogni nazione ha le sue prerogative e si porta dietro un bagaglio tecnico, tattico e fisico”.

Si spieghi meglio.

“Ho allenato calciatori giapponesi, colpiscono perché sono tutti bravi con entrambi i piedi, lavorano tanto sui fondamentali, sono disciplinati. Gli spagnoli sono più piccoli dal punto di vista fisico, ma sanno stare bene in campo, sono molto preparati a livello tattico. Gli italiani sono attenti alla fase difensiva, anche se nell’ultimo periodo la filosofia sta un po’ cambiando”.

“Johan Cruijff è l’allenatore che mi ha segnato di più”, ha detto Óscar García (Instagram) – Notizie.com

La Serie A la affascina?

“Mi sento vicino al calcio italiano. Mi piace il calore dei tifosi, naturalmente mi alletta anche l’idea di allenare dove ancora non sono stato”.

Prossimi obiettivi personali?

“Voglio continuare ad allenare, insegnare quello che ho imparato dai grandi tecnici che ho avuto. Cruijff, tra tutti, è quello che mi ha segnato maggiormente, che mi ha lasciato più cose. Mi ha fatto debuttare, suggerito cosa fare in campo. I suoi consigli stati utili da calciatore e nella successiva esperienza come allenatore”.

Guardiola è stato suo compagno al Barcellona: è lui il migliore allenatore in questo momento?

“Sì, soprattutto nel sapere prima ciò che succederà in campo. Sa cambiare le mosse in corsa, adesso è il top in assoluto, le sue squadre hanno sempre un’identità chiara. Poi apprezzo molto Luis Enrique e tra gli italiani De Zerbi. Sta facendo benissimo in Inghilterra”. 

Óscar García Junyent ha allenato in tantissime nazioni diverse (Instagram) – Notizie.com

La scuola dei tecnici italiani è sempre stata considerata tra le migliori al mondo. È ancora così? 

“Ce ne sono tanti bravissimi. De Zerbi, appunto. Poi mi piace Inzaghi per come prepara le partite. Conte è uno tosto, ha uno stile riconoscibile. Senza dimenticare Spalletti, Sarri, dico anche Italiano. Gli allenatori italiani stanno cambiando mentalità, prima pensavano soprattutto alla fase difensiva. Quello intrapreso invece mi sembra un percorso nuovo, il più giusto per far tornare grande il vostro calcio”. 

Come vede la nazionale italiana? La “sua” Spagna l’ha battuta in Nations League l’ultima volta che l’ha affrontata.

“La Spagna gioca insieme e nello stesso modo da molto più tempo. Ma l’Italia si sta evolvendo, sono sicuro che presto tornerà a essere una delle più forti nazionali al mondo”.

Óscar García ha ammirato da vicino Lionel Messi e Ronaldo il Fenomeno al Barcellona (Ansa Foto) – Notizie.com

Domanda off topic: ha giocato con Ronaldo il Fenomeno e ha visto il giovane Messi affacciarsi in prima squadra al Barcellona. Chi è più forte tra i due? 

“Messi è più continuo all’interno delle partite, penso che questa sia una delle differenze maggiori. Ho avuto la fortuna di allenarmi con Ronaldo, sicuramente è stato il calciatore più forte e decisivo di quel momento storico. Faceva gol ed era quasi impossibile togliergli palla. Quando tirava, poi, era uno stoccatore, aveva una precisione incredibile. Messi comunque ha avuto una carriera più lunga e meno condizionata dai problemi fisici”. 

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Carlo Roscito