Se in Europa le decisioni della Bce stanno facendo molto discutere, negli Stati Uniti la Fed ha deciso di muoversi in un modo diverso. Ecco i dettagli.
In Europa le decisioni della Bce sui tassi di interessi stanno creando non pochi problemi agli Stati membri. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda gli Stati Uniti. La Fed ha deciso di avere un approccio differente rispetto alla Banca Centrale Europea almeno per il momento.
Infatti, la Federal Reserve prevede un alto rialzo dei tassi in questa ultima parte del 2023, ma intanto li ha lasciati invariati nel range che si attesta intorno al 5%. Resta il più alto dal 2001, ma non ci sono stati altri aumenti per ora ribadendo che la scelta fatta è in linea con le aspettative degli analisti.
Prevista una crescita importante negli Stati Uniti
In realtà l’economia americana sta bene e la conferma arriva dal rialzo della crescita previsto in questo 2023. Lo scorso giugno, infatti, si prevedeva un Pil destinato a registrare un +1% nell’anno in corso. Ora la percentuale è raddoppiata assestandosi al 2,1%. Si tratta di una cifra importante che conferma una ripresa dopo un periodo non sicuramente semplice.
Naturalmente anche negli Stati Uniti non è destinata a rallentare l’inflazione. Per fine anno è previsto un +3,7%, che diventerà 2,6% a fine 2024e 2,3% nel 2025. Si tratta di percentuali molto simili a quelli di giugno.
Gli Stati Uniti ripartono con l’incubo dell’inflazione
I dati della Fed confermano una ripresa dell’economia americana forse anche al di sopra delle aspettative, ma c’è l’incubo dell’inflazione. Infatti, come detto in precedenza, le percentuali sono in crescita in questo 2023 per poi scendere nel prossimo biennio, ma la strada per arrivare al 2% è assolutamente lunga.
Di certo gli ultimi dati consentono di guardare con maggiore fiducia al futuro dopo un periodo non assolutamente facile soprattutto a causa della pandemia.