Selezionato Io Capitano di Matteo Garrone come lungometraggio italiano che concorrerà per miglior film internazionale, alla prossima cerimonia degli Oscar.
Erano dodici i film a contendersi la presenza agli Oscar del prossimo anno come rappresentante del bel paese e, a spuntarla, è stato Io Capitano di Matteo Garrone. Il film che a Venezia ha stregato spettatori e stampa specializzata, è pronto a comparire tra i candidati per miglior film straniero alla prossima cerimonia degli Oscar.
La pubblicazione ufficiale delle candidature avverrà il 23 gennaio 2024, mentre la vera e propria serata dell’assegnazione il 10 Marzo. Il doppio premio otteunuto al Festival di Venezia, regala realmente al prodotto nostrano il sogno di poter sgomitare tra i contendenti che saranno presenti alla 79esima edizione degli Oscar.
Dopo aver vinto il Leone d’argento durante l’80esima edizione della mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Matteo Garrone si prepara all’agognata adrenalina losangelina. L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences si è raccomandata con il Comitato dell’istituto ANICA di selezionare il film che dovrà rappresentare la penisola durante la cerimonia e, a quanto emerso, i dubbi non sembrano aver assillato particolarmente i votanti, piuttosto certi della scelta più ovvia. La storia di Seydou e Moussa, due migranti senegalesi in viaggio verso l’Europa, è pronta a commuovere tutto il mondo, oltre ai fortunati che ne hanno potuto godere nella suggestiva cornice del Lido veneziano e agli spettatori italiani, che dal 7 Settembre hanno fatto registrare discreti numeri al botteghino.
Non poteva mancare un commento dello stesso Garrone, che scrive: “Siamo molto orgogliosi di poter rappresentare l’Italia agli Academy Awards con Io Capitano e ci auguriamo che il viaggio di Seydou possa toccare il cuore anche del pubblico americano”. Poco dopo, è arrivato anche il comunicato ufficiale, nel quale vengono esposte dal comitato le motivazioni dietro la scelta: “Per aver incarnato con grande potenza e maestria cinematografica il desiderio universale di ricerca della libertà e della felicità. Creando un’epica del sogno che mette in scena il coraggio e il dolore che segnano da sempre le migrazioni, in una dimensione di profonda umanità”.