Il premier Meloni ha pubblicato su ‘Il Messaggero’ una lettera indirizzata a Caivano nel giorno dell’anniversario dell’omicidio di Giancarlo Siani.
Nel giorno del 38esimo anniversario dell’omicidio di Giancarlo Siani, il premier Meloni ha pubblicato una lettera su Il Messaggero ricordando che il giornalista “era convinto che il destino di quei territori non fosse segnato. Così come non lo è quello di Caivano, una delle tante zone italiane dove lo Stato ha messo semplicemente di fare il suo lavoro e adempiere ai suoi doveri“.
“I cittadini di Caivano e di tutte le altre zone franche italiane hanno il diritto di pretendere che lo Stato ritorni ad assumersi le proprie responsabilità – si legge ancora – torni a fare il proprio lavoro, offrire opportunità e dare alle persone le risposte che meritano. E’ questa l’azione che muove questo governo con l’obiettivo di liberare Caivano dall’illegalità, per ripristinare la sicurezza e gettare le basi per la ricostruzione sociale e la rinascita del territorio“.
In questa lettera il premier Meloni ha ricordato come l’obiettivo del governo è quello di far diventare “Caivano un modello da esportare nel resto d’Italia. Stiamo concentrando la nostra attività per dimostrare che se lo Stato fa il suo lavoro le cose possono davvero cambiare“.
“Non sarà un cammino semplice – ha aggiunto il presidente del Consiglio – ma io credo che una politica seria debba mettere la faccia soprattutto sulle cose difficili. E noi saremo lì, a Caivano e in tutto il resto del Paese. Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese e lo faremo anche nel nome di Giancarlo Siani e del suo insegnamento: ‘Mai in ginocchio, sempre in piedi’“.
Una lettera che per il premier Meloni è stata anche l’occasione di ricordare Giancarlo Siani. “Un giornalista che aveva capito come agiva la Camorra, ne aveva denunciato i soprusi e raccontato i crimini – si legge nella lettera – non si è mai voltato dall’altra parte e per questo motivo ha pagato il prezzo più alto“.