In seguito a delle sanzioni ricevute per aver fumato all’interno della scuola, alcuni studenti del Liceo milanese Manzoni, hanno manifestato il proprio dissenso con un flash-mob
Arriva immediata ed esplicita la reazione degli studenti del Liceo Manzoni di Milano ad un divieto interno, che ha fatto scalpore tra i corridoi del rinomato istituto scolastico milanese.
Dalle ricostruzioni, negli scorsi giorni cinque studenti sono stati multati per aver fumato all’interno dell’edificio scolastico e, stamattina, alcuni compagni indignati hanno messo in piedi un flashmob per protestare.
Fumogeni e musica come protesta
Copiosi fumogeni con fumo rosso per esplicitare il dissenso e rivendicare il diritto di fumare nel cortile della scuola per gli studenti del Manzoni. Secondo la dirigenza scolastica “cinque studenti sono stati sorpresi a fumare nei locali dell’istituto e, di conseguenza, sono stati multati (le sigarette tradizionali ed elettroniche sono bandite da tutte le scuole d’Italia dal 2013)”. Non è ancora chiaro se i cinque “trasgressori” stessero fumando in uno spazio chiuso o nel cortile scolastico, ma, secondo le proteste degli studenti, sembrerebbe che sia stata leso il diritto di fumare anche all’aperto. Le motivazioni, inoltre, non sono rivolte soltanto a rivendicare un diritto, ma a non proibire, per evitare la conseguente trasgressione del divieto. Secondo i numerosi manifestanti, vietare non vuol dire eliminare, ma semplicemente incentivare ad agire nell’ombra.
Il flash-mob è avvenuto nel corso di un assemblea studentesca e sono stati utilizzati, oltre ai due fumogeni rossi, anche ombrelli colorati e casse per riprodurre svariati brani. Il tutto coadiuvato dalla presenza sui social del collettivo politico Manzoni, che ha mostrato le proprie rimostranze anche sul profilo Instagram. Una diatriba destinata ad estendersi in ogni scuola del bel paese, dove, fino ad adesso, si era preferita la strada della tolleranza.