Il tecnico dell’Empoli ha confidato il confronto con un calciatore durante l’intervallo della sfida al Castellani con i nerazzurri: “Dobbiamo cancellare il ricordo delle prime quattro partite. Ho guardato in faccia i miei, sapevo che avrebbero reagito”
Al comando dell’Empoli, di nuovo. È il terzo esordio per Aurelio Andreazzoli, richiamato dal presidente Corsi in sostituzione dell’esonerato Zanetti. L’ex tecnico ha pagato l’inizio di stagione complicato e la pesantissima sconfitta all’Olimpico contro la Roma (7-0). Oggi la squadra ha resistito maggiormente contro l’Inter, la favorita numero uno per lo scudetto. Partita decisa dal super gol di Dimarco nel secondo tempo.
“L’ho detto ai calciatori. La nostra partita l’abbiamo vinta, ci siamo posti l’obiettivo del confronto contro una squadra che ha una qualità estrema nei singoli e nella struttura. Siamo riusciti a fare ciò che volevamo”, ha commentato proprio Andreazzoli al triplice fischio. “Mi sembra che li abbiamo messi anche in difficoltà negli ultimi 20 minuti. Mi aspettavo questa reazione, avevamo la necessità. Non avevo dubbi, quando guardi le persone negli occhi ti rendi conto se puoi avere certe risposte o meno. E io avevo intuito ci fosse una certa voglia. Se l’Empoli ha bisogno di entusiasmo? Io quando entro in una clinica o in un ospedale non vedo mai positività, purtroppo. Dobbiamo metterci alle spalle le 4 partite precedenti all’Inter. Abbiamo iniziato un nuovo percorso. Io sono soddisfatto di ciò che ho visto, ci serve la felicità della partecipazione al gioco, del godere di questo sport. Lo chiamiamo lavoro, ma deve essere un gioco. All’intervallo sono andato da uno dei miei e gli ho detto: cosa sei venuto a fare oggi se non ti diverti? Gioca, divertiti, vedrai che poi farai meglio’. Lo ha fatto ed è rimasto in campo, altrimenti l’avrei tolto dopo 10 minuti della ripresa”.
La classifica piange, va smossa nelle prossime cinque partite contro Salernitana, Bologna, Udinese, Fiorentina e Atalanta. “Noi non possiamo basarci sugli squilli di qualche stella. Non ne abbiamo”, ha proseguito Andreazzoli. “Ma ci sono tante persone che possono partecipare a un’idea di gioco, dando il proprio contributo. Dobbiamo appoggiarci sul gioco, sull’identità e la voglia di combattere. Se sarò capace di dare questa impronta, allora l’Empoli potrà guardare a un futuro un po’ più tranquillo. Ce la metteremo tutta, speriamo che io sia bravo a raddrizzare la classifica”. Su Shpendi, schierato per la prima volta titolare in stagione: “Non era lui quello di cui parlavo prima riguardo la sostituzione. Ha lavorato troppo, ha tanta volontà, volevo facesse di meno, che entrasse nella maglia di Acerbi. Invece ha speso troppe energie. Alla fine gliel’ho fatto capire, ma non del tutto. Dovrò trovare altre parole per farmi capire meglio. Comunque è stato bravo. Non lo conoscevo, ma credo che sia un ragazzo che potrà darci tanto”.