La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Tg1’ dove si è soffermata a parlare di vari temi
Sono tanti i temi che la premier ha affrontato in una lunga intervista rilasciata ai microfoni del ‘Tg1’. Giorgia Meloni a tutto tondo parla dei prossimi impegni della sua squadra di governo. Una intervista che è andata in onda nell’edizione serale di ieri, sabato 23 settembre, alle ore 20. Nel corso della stessa è apparsa molto ottimista sul fatto che, nei prossimi cinque anni, vede un “orizzonte che servirà a realizzare le grandi riforme di cui questa Nazione ha bisogno“.
Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Vorrei che questo fosse l’anno delle riforme: vedere i primi mattoni della riforma fiscale, avviare la riforma costituzionale, fare la parte più consistente della riforma sulla giustizia. E poi la grande riforma del merito, particolarmente nella scuola e intervenire sull’emergenza abitativa. C’è un grande lavoro da fare ma rispetteremo gli impegni presi“.
Non solo, ha continuato dicendo: “Avevo promesso che avrei consegnato un’Italia migliore di come l’ho ricevuta e dopo un anno l’Italia è sicuramente più credibile, più stabile, più ascoltata. E’ l’inizio però di un lavoro che va giudicato alla fine dei cinque anni“. Successivamente ha affrontato anche vari altri temi.
Governo, Meloni sui migranti: “Risultati? Erano quelli che speravo”
Come riportato in precedenza sono tanti gli argomenti che ha rilasciato. In primis quello che riguarda l’economia italiana: “Vado fiera dei dati economici. Vado fiera di un’Italia che dopo anni che era fanalino di coda oggi cresce più della media europea, con il record per numero di occupati e di contratti stabili. Sono fiera di aver concentrato tutte le risorse su chi era più in difficoltà, sui redditi medio-bassi. Anche di fronte alle banche e ambiti che altri governi non avevano avuto il coraggio di toccare“.
Anche sulla questione relativa ai migranti fa sapere: “Abbiamo lavorato tantissimo, i risultati non sono quelli che speravamo di vedere. Sono certa che ne verremo a capo, ma questo tema merita una seconda fase di impegno“.
In conclusione è ritornata a parlare anche del reddito di cittadinanza: “Abbiamo fatto la cosa giusta: distinguere chi può lavorare da chi non può farlo. Chi non può lavorare mantiene il sussidio, chi può lavorare è giusto che abbia lavoro e formazione. Salario minimo? Mi stupisce che l’opposizione scopra oggi la sua utilità, perché in dieci anni al governo non lo hanno realizzato. Superbonus? I numeri parlano chiaro: 140 miliardi di euro di buco tolti alla sanità, all’istruzione, alle pensioni, per ristrutturare seconde case e castelli“.