Le parole di Papa Francesco durante il ritorno in aereo da Marsiglia sui temi più scottanti dell’attualità, dall’eutanasia al dramma dei migranti fino alla pace per l’Ucraina, che porta dritta al tema del commercio di armi. “Con la vita non si scherza, all’inizio e alla fine”, ha ribadito il Papa nel corso dell’intervista concessa, come suo solito, sul volo al rientro dal suo viaggio.
Da Lampedusa a Marsiglia, sono passati dieci anni dal suo primo viaggio da Pontefice, eppure il tema sul banco resta sempre lo stesso, quello delle grandi migrazioni.
La domanda del giornalista è perciò fortemente provocatoria. Papa Francesco, sui migranti, ha fallito? “Direi di no”, risponde Bergoglio. “Oggi c’è coscienza del problema migratorio, c’è coscienza che è arrivato a un punto come una patata bollente che non si sa come prendere. Angela Merkel ha detto si risolve andando in Africa e alzare il livello dei popoli africani. Ma ci sono stati casi molto brutti, dove i migranti sono stati spostati come in un ping pong, si sa che finiscono nei lager, finiscono peggio di prima. Conosco il casi di un conosco caso di chi si è suicidato perché non tollerava questa tortura. Alla gente che viene chiedono soldi. E’ una vita terribile”.
Francesco è persuaso della sua tesi. “Non possiamo rimandarli indietro”, dice. “Torno a dire, i migranti vanno accolti, accompagnati, promossi, integrati. Se non puoi integrarlo vai a farlo nel suo paese ma non lasciarlo in mano a questi crudeli trafficanti di persone. C’è chi si dedica a salvare gente in mare, ho invitato al sinodo uno di loro, il capo di mediterranea saving humans loro ti raccontano storie terribili”, riferendosi al politico Luca Casarini, oggi impegnato nei salvataggi in mare e invitato a partecipare al Sinodo che si svolgerà a Roma ad autunno. “Oggi le cose sono migliorate c’è più coscienza. Certe cose prima non si sapevano, non ci dicevano la verità. A noi fa bene conoscere questi drammi, ci renderà più umani e pertanto anche più divini..”.
Inevitabile il passaggio sul suo meeting con il presidente francese Emmanuel Macron, sulle scaramucce che proseguono dall’incontro a Roma, passando per le parole con cui Bergoglio ha anticipato il viaggio (“Spero di riuscire a dire tutto quello che voglio dire”), le accuse non di certo velate sui respingimenti dei migranti a Ventotene, fino ai minuti che il Papa ha dovuto inusualmente attendere per incontrare l’inquilino dell’Eliseo. La domanda dei giornalisti verte però sul tema dell’eutanasia.
“Oggi non ne abbiamo parlato, ma lo abbiamo fatto l’altra volta, in Vaticano. Gli ho detto il mio parere, chiaro. Con la vita non si gioca, né all’inizio né alla fine“, ha risposto Francesco. “Nel romanzo Il padrone del mondo del 1903 si fa vedere come andranno le cose: la morte dolce, la selezione prima della nascita… Oggi stiamo attenti con le colonizzazioni ideologiche che rovinano la vita umana. Oggi si cancella la vita dei nonni, sono vecchi non servono. Con la vita non si gioca. Sia con la legge per non lasciare che cresca il bambino nel seno della madre, sia con l’eutanasia per le malattie e la vecchiaia. Non è una cosa di fede, è una cosa umana. C’è la brutta compassione. Con la vita non si gioca”.