L’attaccante sbaglia il rigore nel secondo tempo, poi viene sostituito a 5 minuti dalla fine dal tecnico francese: “Due, due!”, ha urlato il nigeriano. Voleva chiudere la gara al fianco del Cholito Simeone
Il Napoli non vince nemmeno a Bologna. Finisce 0-0 al Dall’Ara, un pareggio che potrebbe portare con sé tantissimi strascichi. A livello di umore, a livello di spogliatoio e rapporti con Rudi Garcia.
Osimhen, l’uomo simbolo dello Scudetto con Spalletti in panchina, fallisce il calcio di rigore decisivo e poi perde la testa al momento della sostituzione dell’allenatore: fuori il nigeriano, dentro Simeone. Una scelta che non trova d’accordo (eufemismo) il capocannoniere della scorsa Serie A, che avrebbe voluto un sostegno maggiore in attacco, aggiungendo una punta senza la necessità di uscire dal campo. “Due, due!”, il segno fatto con le dita al momento del cambio con il compagno argentino. Era l’86’, mancavano 10 minuti alla fine recupero compreso. Da quel momento in poi il Napoli non ha più calciato in porta, neanche l’ombra di un’occasione.
Una giornata stregata per Osimhen, il cui gesto nei confronti del tecnico francese farà discutere a lungo. Un palo colpito nel primo tempo sul destro incrociato (tocco miracoloso di Skorupski), poi la chance d’oro dagli undici metri a causa del tocco di mano di Calafiori. Il centravanti si è presentato sul dischetto, ha aperto la conclusione spiazzando il portiere polacco, ma non ha centrato lo specchio della porta.
Non ha sbloccato il risultato, rimasto inchiodato sul pareggio fino al triplice fischio. Poi la furia quando è stato richiamato in panchina. Rudi Garcia nelle ultime settimane era già stato criticato per alcuni cambi (vedi quello di Kvaratskhelia contro il Genoa). Nuove polemiche nasceranno sicuramente dopo la trasferta di oggi a Bologna. Ora sono 7 i punti di svantaggio nei confronti dell’Inter, che oggi ha piegato a domicilio l’Empoli di Andreazzoli. I nerazzurri di Simone Inzaghi dopo 5 giornate sono gli unici a punteggio pieno.