Il ballerino professionista e conduttore radiofonico, tifosissimo biancoceleste, ha parlato in esclusiva a Notizie.com: “È anche colpa del mister se la squadra ha problemi di mentalità”. Poi sulla coppia tutta laziale con Manila Nazzaro: “Facciamo un settore a parte…”
La miseria di 4 punti in 5 giornate di campionato. La Lazio stenta, fa fatica a rialzarsi, lontana parente di quella ammirata nella scorsa Serie A, chiusa “miracolosamente” al secondo posto in classifica. Questioni tattiche, fisiche, secondo Sarri soprattutto mentali. “Il mister rimane intoccabile, ma ora deve fare la differenza. Non vorrei più sentir parlare di carattere…“: senza giri di parole, Stefano Oradei. Il ballerino professionista, tifosissimo laziale, ha parlato in esclusiva a Notizie.com.
Stefano Oradei, cosa succede alla Lazio?
“Ne parlavo anche in radio durante la mia trasmissione, l’OraDei laziali. Sono stanco di sentir parlare di attitudine e carattere, di mancata continuità… Sarri è intoccabile, ci mancherebbe, uno dei migliori tecnici in Italia. Però ora deve fare la differenza”.
Anche l’allenatore ha le sue responsabilità, insomma.
“Beh sì, ora la rosa è lunga. Non si possono perdere punti così contro Lecce, Genoa e Monza. Se veramente il problema è a livello caratteriale, pure Sarri ha le sue colpe. Se un mio allievo non performa per “turbe” mentali e non dà quel qualcosa in più, significa che anch’io, da ballerino professionista, non ho fatto il massimo per caricarlo a dovere”.
Cosa non sta funzionando?
“Felipe Anderson e Zaccagni sono sotto tono, è evidente. Al contrario per Immobile mi sembra una questione di centimetri: ha segnato con il Monza, poi ha preso il palo nel secondo tempo. Avesse segnato, la Lazio avrebbe vinto e lui sarebbe stato il solito re. E poi la difesa: avevamo uno dei reparti migliori del campionato, vorrei rivederlo il prima possibile. E senza troppe modifiche”.
Dei nuovi acquisti invece chi ti ha colpito?
“Mi piace la combinazione Kamada-Guendouzi, secondo me hanno 4-5 gol per uno in canna. Parlo a lungo termine, sostituire Milinkovic con 2 pedine di valore la trovo una mossa intelligente, anche se naturalmente hanno caratteristiche diverse rispetto al Sergente. Il giapponese, per stile di gioco, è una certezza. Guendouzi è l’estro e la follia. La sorpresa penso sia Isaksen, non ha fatto bene sabato, ma è un ottimo cambio di Felipe Anderson, uno di solito fa 50 partite a stagione”.
Dove può arrivare la Lazio?
“L’anno scorso ha fatto bene, la campagna acquisti è stata giusta. Tolta l’Inter, che è la strafavorita, ai blocchi di partenza avrei visto la Lazio a ridosso delle primissime posizioni. In cuor mio pensavo a un 7% di possibilità di vincere lo Scudetto. La realtà sta dicendo che è difficilissimo ripetersi. Comunque l’obiettivo è lottare per i primi quattro posti e passare il girone di Champions League. La Lazio, visto il sorteggio abbordabile, ha il compito di essere tra le prime 16 in Europa”.
I tifosi, al di là dei risultati, stanno sostenendo la squadra allo stadio.
“Mi è piaciuto molto il pubblico in Champions League, vorrei vedere un Olimpico sempre così, attaccato ai colori. I giocatori cambiano, la Lazio resta. Vedo un buon senso di apparenza rispetto al recente passato”.
Un altro “settore” caldo, quello in casa…
“Io e Manila (Nazzaro, ndr) siamo super laziali. Quando possiamo vediamo le partite insieme, al gol di Provedel contro l’Atletico Madrid siamo esplosi! Eravamo all’Allianz Stadium per la partita con la Juve, diciamo che come coppia facciamo un piccolo settore pieno d’affetto per i nostri colori”.