Morte Messina Denaro, Angelosanto sicuro: “Mafia cercherà nuovo capo”

Morte Matteo Messina Denaro, arriva il pensiero da parte di Pasquale Angelosanto. Il comandante del Ros ha espresso la sua opinione in merito al futuro della mafia 

Con la morte di Matteo Messina Denaro, avvenuto nella notte di ieri, lunedì 25 settembre il mondo della mafia ha subito un duro ed importante colpo. Questo è quanto ha ribadito da Pasquale Angelosanto. L’attuale comandante dei Ros ha annunciato che ‘Cosa Nostra‘ non è affatto sconfitta. Anzi, è ancora più viva e forte come non mai. Anche se questo colpo, ovvero la scomparsa del boss, è stato un duro colpo. Sia per quanto riguarda la provincia di Trapani (ovvero Castelvetrano) sia per le altre province mafiose che lo giudicavano un eroe.

Le sue parole sulla morte di Messina Denaro
Il comandante del Ros, Pasquale Angelosanto (Ansa Foto) Notizie.com

Nel corso della trasmissione ‘Cinque Minuti‘, condotta da Bruno Vespa nella serata di ieri, Angelosanto ha ribadito il proprio pensiero: “Verranno avviati rapporti dialettici all’interno dell’organizzazione, nella provincia trapanese e nelle altre province, perché comunque andrà individuato un nuovo capo dell’organizzazione. Il lavoro va avanti per individuare compiutamente la rete di favoreggiamento e le ricchezze, ovvero i settori dell’economia che erano controllati da imprenditori vicini all’organizzazione“.

Morte Messina Denaro, Angelosanto: “Dopo l’arresto ha detto di non essere un mafioso”

Una intervista che è continuata in questo modo: “Un mafioso irriducibile come Matteo Messina Denaro può dire qualsiasi cosa. Dopo l’arresto ha sostenuto di non essere mafioso, di non essere mai stato nell’organizzazione e che ha mantenuto rapporti con Provenzano solo perché entrambi latitanti e quindi per solidarietà con lui“.

Le sue parole sulla morte di Messina Denaro
Il comandante del Ros, Pasquale Angelosanto (Ansa Foto) Notizie.com

“Il lavoro va avanti per individuare compiutamente la rete di favoreggiamento e le ricchezze, ovvero i settori dell’economia che erano controllati da imprenditori vicini all’organizzazione”. Nel frattempo arrivano importanti novità sia a Castelvetrano (luogo di nascita del boss) ma anche all’Aquila (dove è deceduto all’ospedale ‘San Salvatore’ dopo essere andato in coma irreversibile). A quanto pare sia la Questura che la Prefettura hanno deciso di vietare ogni tipo di commemorazione: sia laiche che religiose.

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