Nessun funerale religioso per Matteo Messina Denaro. Si sa che la Chiesa lo nega ai mafiosi.
In ogni caso era stato lo stesso boss a rifiutarlo in un pizzino del 2013. Così, dopo l’autopsia disposta dalle Procure de L’Aquila e di Palermo, il suo corpo verrà trasferito a Castelvetrano, con un viaggio blindato per motivi di sicurezza, e sepolto nella cappella di famiglia.
L’autopsia verrà eseguita per togliere ogni dubbio sull’applicazione del regime 41bis su Matteo Messina Denaro, affetto da un tumore al colon al quarto stadio.
Finisce così la vita di un uomo accusato di gravissimi delitti, ritenuto l’ultimo “uomo d’onore” in vita in grado di svelare segreti che non sono mai venuti alla luce fino ad oggi. Un uomo che anche in fin di vita non si è pentito di aver seminato sangue e terrore e ha portato sempre avanti la linea dell’omertà al cospetto di inquirenti e investigatori.
Matteo Messina Denaro “va via portando con sé un bel po’ di segreti, non solo sulla stagione stragista ma anche sull’organizzazione criminale fino agli ultimi anni”. Lo dichiara ai nostri microfoni Anthony Barbagallo, segretario del Pd in Sicilia e componente dell’ufficio di presidenza della Commissione Antimafia alla Camera.
Onorevole, la mafia è cambiata dai tempi di Matteo Messina Denaro.
“Ho l’impressione che non abbiamo contezza dei dettagli su come sia cambiata la mafia. Abbiamo tante supposizioni e certamente la zona d’ombra più consistente riguarda la latitanza di Matteo Messina Denaro”;
Cosa intende dire?
“Parlo della connivenza civile, delle persone che lo hanno protetto durante la latitanza. Ma anche dell’inadeguatezza di alcuni apparati dello Stato nel cercarlo in territori che erano ben noti, dove si supponeva che fosse da tanto tempo. Un latitante del calibro di Messina Denaro si trovava a pochi metri da luoghi istituzionali, ma non sono riusciti ad individuarlo non per un giorno, per anni”;
Cosa rappresenta la morte di Messina Denaro?
“Credo che si chiusa definitivamente una stagione. Ci siamo interrogati molte volte non solo Messina Denaro dalla latitanza, ma anche altri boss del suo calibro dal carcere, riuscivano a gestire comunque l’organizzazione criminale. Questa epoca finisce con la sua morte. Oggi a maggior ragione lo Stato deve essere in grado di mettere in campo azioni ancora più dure ed incisive per evitare nuove riorganizzazioni, soprattutto a grande scala, che è ciò che preoccupa di più”;
Ha dichiarato che Messina Denaro porta con sé tanti segreti. Quali?
“I dubbi fanno parte della storia. I segreti che porta con sé Messina Denaro riguardano anche l’organizzazione interna della mafia, oltre che quelli sulla stagione stragista, in particolare alcuni passaggi della storia tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta, di cui era il vero e unico conoscitore rimasto in vita”;
Le mafie sono cambiate. Anche lei ha detto che è finita un’epoca. Anche a livello giudiziario la lotta contro queste organizzazioni criminali è diventata più dura.
“Non bisogna arretrare sugli strumenti di indagine. Vanno ampliati il più possibile investendo sempre di più nelle tecnologie. Non solo con i trojan, ma anche rafforzando le intercettazioni ambientali. I passi in avanti non vanno perduti ma bisogna andare ancora oltre, soprattutto nelle indagini internazionali, nelle grandi operazioni che muovono somme importanti di denaro. Giovanni Falcone diceva che bisogna seguire i soldi: dove c’è ricchezza si nasconde la criminalità organizzata”.