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Cronaca

Alessandria, 67enne uccide moglie, figlio e suocera prima di suicidarsi

Published by
Leonardo Marcucci

Ennesimo episodio di omicidio-suicidio nel bel paese. Un uomo di 67 anni, ad Alessandria, ha ucciso il figlio, la moglie e la suocera, prima di suicidarsi e lasciare un biglietto

Tragedia di famiglia ad Alessandria, dove un uomo di 67 anni, Martino Benzi, ha ucciso la suocera, la moglie e il figlio a coltellate, subito prima di privarsi della propria vita recidendosi la gola.

Carabinieri (Ansa Foto) Notizie.com

L’uomo, con l’uccisione di se stesso e della suocera, ha concluso la sua strage, poiché, poche ore dopo il ritrovamento dell’omicida, sono stati rinvenuti i corpi della moglie 55enne e del figlio 17enne nella loro casa.

Il biglietto lasciato e il blog sul figlio

Una sola arma, quattro vittime. I carabinieri, dopo aver accertato la morte di marito e suocera, hanno tentato immediatamente di contattare moglie e figlio ma, sfortunatamente, la tragedia era già avvenuta. Una volta verificata l’assenza della moglie a lavoro, e quella del figlio a scuola, le forze dell’ordine si sono rapidamente recate all’abitazione dell’omicida e, non ricevendo risposta, si sono introdotti con la forza, trovandosi di fronte la peggiore delle visioni possibili. Il killer, un ingegnere di 67 anni, ha tolto la vita alla moglie Monica, impiegata, e al figlio adolescente, utilizzando il medesimo coltello che ha poi colpito la suocera e la sua stessa gola. Il tutto, come spesso accade, è stato documentato dallo stesso omicida, che ha scritto un biglietto, lasciato in una delle proprie tasche.

Monica Berta, la donna uccisa da Martino Benzi – Notizie.com

Andate a casa e troverete il cadavere di mia moglie e di mio figlio”, così recita l’inquietante messaggio letto dai carabinieri. Benzi era solito trascrivere le proprie memorie su un blog, in cui è è possibile leggere numerosi passaggi sul figlio: “Sono uno che – nato nel 1956 – si è deciso a fare un figlio a cinquant’anni, età in cui qualche mio compagno di scuola diventava nonno. Mi piace raccontare. E scrivere. Ho incominciato a farlo seriamente il giorno in cui mio figlio ha compiuto diciotto mesi e all’inizio era la trascrizione delle favole raccontate a lui, poi sono diventate storie per quando fosse stato più grande”. Parole di un individuo apparentemente lucido, che svelano ancora una volta quanto possa nascondersi dietro l’apparenza di un’esistenza serena.

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Leonardo Marcucci