Tragedia durante un matrimonio, una sala ricevimenti è andata completamente a fuoco: il bilancio delle vittime (quello provvisorio) è a dir poco impressionante
Doveva essere una serata di festa. Un giorno che una neo-coppia di sposi non avrebbe mai potuto dimenticare. Purtroppo si è trasformata in una vera e propria tragedia. Le notizie che arrivano direttamente dall’Iraq sono a dir poco drammatiche. Il tutto è avvenuto durante un matrimonio. Secondo quanto riportato dall’emittente televisiva straniera ‘Al Jazeera‘ c’è stato un forte incendio durante la festa. Il tutto dovuto ad uno scoppio. Le prime notizie, sul bilancio delle vittime, sono terribili.
A quanto pare più di 114 persone hanno perso la vita. Più di 150, invece, sono coloro che sono rimasti feriti. Il numero, però, fanno sapere fonti locali potrebbe drasticamente aumentare con il passare delle ore. La conferma è arrivata non solo da parte delle autorità sanitarie della provincia di Niniveh, ma anche dal ministero della Salute con un comunicato. Il luogo della tragedia è Al-Hamdaniyah. Le fiamme hanno devastato la sala eventi, proprio nel momento in cui si stavano festeggiando le nozze.
Il tutto si è verificato dopo che erano stati fatti partire i fuochi d’artificio. Tragedia che si è verificata alle ore 22:45 (ora locale). Al momento dell’incidente erano circa mille le persone che si trovavano sul luogo. A “contribuire” a tutto ciò anche i materiali altamente infiammabili con cui è stata costruita la struttura. Successivamente collassata. Pare che la struttura, come riportato dall’emittente irachena, non disponesse di alcuna misura di sicurezza.
Non è affatto finita qui visto che, a rendere la situazione ancora più complicata, è il rilascio dei gas tossici come legati alla combustione dei pannelli dell’edificio. Gli stessi che contenevano anche plastica. Le persone rimaste ferite sono in cura per ustioni (alcuni di questi sono ricoverati in gravissime condizioni) o per asfissia. Questo è quello che ha fatto sapere l’attuale ministro della Salute, Al-Badir. Nel frattempo sono state fatte partire le prime indagini del caso, come confermato dal primo ministro iracheno, Mohammed Shia al-Sudani.