In una intervista rilasciata al quotidiano “Italia Oggi” sono arrivate le parole di Maurizio Leo. L’attuale viceministro dell’Economia si è soffermato sulle sanzioni fiscali e non solo
L’obiettivo del governo e del ministro dell’Economia, per quanto riguarda le sanzioni tributarie, sono molto chiare: ovvero quella di effettuare una “sforbiciata“. Arrivare al 60% allineando il sistema italiano a quello europeo. Senza dimenticare l’accelerazione sul calendario dei versamenti, sull’accertamento e il contenzioso. Questo il pensiero rivelato da Maurizio Leo. L’attuale viceministro dell’Economia ne ha parlato in una intervista rilasciata al quotidiano “Italia Oggi“.
Si è soffermato a parlare anche di valutazioni e simulazioni in corso al ministero, per cercare di individuare quelle misure all’interno della legge delega che potranno essere anticipate con la legge di bilancio. Il governo, fa sapere lo stesso Leo, vuole andare incontro alle famiglie ed imprese in questo momento “difficile per l’economia italiana ed europea“.
Queste sono alcune delle sue parole: “Superbonus? Ci è costato più di 140 miliardi di euro. Lavori delle Commissioni? Ho già iniziato a leggere delle prime proposte. Abbiamo voluto fortemente il Comitato tecnico per l’attuazione della riforma tributaria. Ci sembrava doveroso coinvolgere le migliori energie dell’Italia nella predisposizione dei decreti legislativi. Le nostre aspettative non andranno deluse”.
Sanzioni fiscali e non solo, parla il viceministro Leo
Sulla stima finanziaria delle norme fa sapere: “Non mi soffermerei sulle riforme più ‘costose’, ma sulla necessità di partire subito con l’attuazione della delega. Inizieremo con i provvedimenti riguardanti i procedimenti, ovvero gli adempimenti e i versamenti dei contribuenti, l’accertamento, il contenzioso e le sanzioni. Andremo a rasserenare il rapporto tra fisco e contribuente sin da subito. Con la Nadef vedremo se ci sarà spazio anche per varare misure mirate a ridurre il carico fiscale per i contribuenti”.
Poi ha continuato dicendo: “La novità più importante riguarda proprio il rapporto che vogliamo creare tra fisco e contribuenti. Non possiamo permettere che il fisco venga percepito come ostile. Si può citare il concordato preventivo biennale. Si tratta di una grande innovazione che tende a valorizzare la mole di informazioni a disposizione del fisco”.
In conclusione si è soffermato sulle sanzioni tributarie: “Ci stiamo orientando sulla soglia del buon senso. Oggi il sistema sanzionatorio italiano è al di fuori di ogni logica europea. Iva? Si arriva a pagare sanzioni fra il 120 e il 240% della somma dovuta. E non si dica che vogliamo favorire gli evasori,. Vogliamo allineare il sistema ai parametri Ue, in media al 60%. Le sanzioni devono essere riviste”.