Caso tamponi Lazio, c’è la svolta: importanti novità per quanto riguarda il laboratorio di Avellino
Nella mattinata di ieri, mercoledì 27 settembre, si è svolta l’udienza del Gup in merito al caso dei tamponi che riguarda la società calcistica della Lazio. In merito a ciò sono arrivate delle importantissime novità. A quanto pare sono stati tutti prosciolti i capi di accusa. Motivo? Il “fatto non sussiste“. L’udienza riguardava Walter Taccone, Massimiliano Taccone e Francesca di Marzo Capozzi.
Questi ultimi sono stati accusati di reati per falso, epidemia colposa e truffa in appalti pubblici proprio per il caso che riguarda la società biancoceleste. In merito alla vicenda dei tamponi nel 2020, ovvero l’anno della pandemia. La questione in se riguardava i risultati riscontrati per tre calciatori. Gli stessi che erano risultati negativi ai test per capire se avevano il Covid o meno.
Gli stessi che erano stati effettuati nella ‘Futura Diagnostica‘ di Avellino. Non per la Uefa e per l’Asl di Roma che li considerava positivi. Il pubblico ministero, Vincenzo Toscano, ha avanzato la richiesta di procedere con il processo nei confronti dei tre imputati, mentre i difensori di fiducia hanno chiesto il proscioglimento.
Il Gup del Tribunale di Avellino, dottor Marcello Rotondi, ha accolto la richiesta dei difensori e ha prosciolto gli imputati da tutte le accuse. L’accusa si basava sull’analisi dei tamponi effettuata dalla società SynLab. I risultati, in un primo momento, indicavano esito positivo, anche se la Futura Diagnostica aveva detto il contrario.
Caso tamponi Lazio, assolto anche il laboratorio di Avellino: “Fatto non sussiste”
Nel corso di queste indagini anche la Guardia di Finanza è entrata in campo. Tanto da effettuare perquisizioni. Si era anche ipotizzato che i tamponi fossero stati prelevati da persone diverse. L’incidente probatorio ha confermato che i tamponi erano stati effettivamente prelevati dai tre calciatori coinvolti. Nel corso delle indagini anche una consulenza aveva escluso errori o manipolazioni. Tanto da ribadire che i due laboratori utilizzavano si delle metodiche diverse, ma allo stesso tempo erano giudicate valide.
I risultati, quindi, risultavano diversi per via della metodica di analisi diversa. Le accuse, nei confronti di altri tre calciatori, erano state formulate per un giorno diverso. Successivamente si era scoperto che c’era un errore nella compilazione delle liste. Analisi che avevano dato esito negativo a tutti e tre i calciatori. In conclusione l’accusa e che non avevano inviato i referti positivi a Sinfonia (piattaforma regionale).