E’ una nuova disciplina nata in Svezia, ma ormai la praticano in tanti. Diventa campione soppesando gli oggetti racimolati durante la gara
Uno sport avveniristico, strano per chi ha la concezione di sport, che si fa all’aria aperta e che è soprattutto utile. All’ambiente ma anche a tutte le persone. E di questo nuovo e strano sport a Genova ci saranno i campionati mondiali. Di che parliamo? Del “plogging”, ovvero di una nuova disciplina nata in Svezia che ha già conquistato milioni di appassionati in tutti i continenti che si pratica correndo e allo stesso tempo raccogliendo i rifiuti per strada.
E in questi giorni approderà in Italia, più precisamente a Genova, dove ci saranno i campionati mondiali. E con tanto di record mondiale da battere che non si misura in secondi e centesimi, ma in chili. La parola “Plogging”, letteralmente, deriva dalle parole svedesi “plocka upp”, che significano “raccogliere”. E dunque, si corre e si fa sport, però anche dottai di sacchetti e borsoni per individuare, scovare e raggruppare quanta più sporcizia si riesce.
A Genova ci sarà il circuito del “plogging” parte e arriva dal centro sportivo Felice Ceravolo: si sfideranno un centinaio di atleti provenienti da quindici Paesi, e la gara non è solo quella dei muscoli e di raccogliere i rifiuti. Terminata la corsa e tagliato il nastro al traguardo i giudici andranno a valutare la distanza percorsa e soprattutto apriranno i sacchi neri dei rifiuti raccolti e trasportati dai partecipanti. Non solo.
Pare che differenzieranno la spazzatura, la peseranno, la valuteranno, “assegnando a ogni oggetto un punteggio in base al grado di CO2 (ossia di anidride carbonica) non emessa nell’atmosfera grazie al riciclo dell’oggetto in questione”. Solo una volta aver pesato e differenziato i sacchi e valutata la corsa verranno stilate le classifiche generali. Con tanto di podio, premiazione e applauso per il vincitore.