Con l’aumento dei prezzi alimentari gli italiani hanno ridotto drasticamente lo spreco dei prodotti sceso del 25% secondo l’ultimo studio di Coldiretti
Con l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari sempre più famiglie italiane stanno adottando strategie per ridurre gli sprechi alimentari e far fronte all’impennata dei rincari che sta colpendo soprattutto le fasce più vulnerabili della popolazione. Secondo un’indagine condotta dalla Coldiretti in occasione della Giornata internazionale delle Nazioni Unite sulla Consapevolezza degli Sprechi e le Perdite Alimentari, il 68% delle famiglie italiane sta tornando a utilizzare gli avanzi per preparare piatti antispreco.
L’inflazione alimentare, che si attesta in media quasi al 10% e che per alcuni prodotti come lo zucchero supera addirittura il 40%, sta spingendo i cittadini a cercare prezzi più convenienti, a fare la lista della spesa per evitare acquisti impulsivi e a prestare maggiore attenzione alle date di scadenza. Queste strategie aiutano a proteggere i bilanci familiari in un momento di crescente instabilità economica. Le ricette della tradizione popolare italiane che prevedono il riutilizzo degli avanzi o di ingredienti di base stanno guadagnando sempre più importanza in un contesto come questo. Molte di queste ricette sono diventate patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco e sono state adottate anche da cuochi e ristoranti di alta classe per la loro eccezionale semplicità.
Piatti come la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta e la frittata di pasta sono solo alcuni esempi di come sia possibile creare piatti deliziosi utilizzando ingredienti rimasti da pasti precedenti. Tra le altre opzioni per ridurre gli sprechi alimentari ci sono le polpette, preparate utilizzando carne avanzata, uova, pane duro e formaggio, la frittata di pasta per dare nuova vita agli avanzi di spaghetti, e la pizza rustica che avvolge verdure avanzate in una croccante sfoglia. Anche la polenta, un altro cibo tradizionale italiano, può essere riutilizzata friggendola e aggiungendo formaggio, mentre il pesce azzurro può essere cucinato seguendo ricette regionali come le alici scottadito o le sarde in saor.
Questo cambiamento di atteggiamento nei confronti degli sprechi alimentari è in linea con una tendenza globale che sta vedendo una diminuzione dei rifiuti alimentari in molti paesi, compresa l’Italia dove il livello di spreco è diminuito del 25% rispetto all’anno precedente, attestandosi a circa 469,4 grammi a settimana per ogni cittadino. La frutta fresca e le insalate rimangono gli alimenti più sprecati, con il 33% e il 24% rispettivamente. La Coldiretti sta lavorando da anni per sensibilizzare i consumatori riguardo agli sprechi alimentari attraverso il progetto dei mercati di Campagna Amica, che promuove la vendita di prodotti locali a chilometri zero. Questa iniziativa riduce le distanze e i tempi di trasporto, garantendo maggiore freschezza e una maggiore durata degli alimenti. Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ha chiosato sottolineando l’importanza di combattere gli sprechi alimentari non solo dal punto di vista economico ma anche etico.