Migranti, nervi tesi tra Roma e Berlino: il governo italiano punta il dito contro la Ong tedesca. Gli ultimi aggiornamenti
Tra Roma e Berlino è ancora alta tensione. Ovviamente per quanto riguarda la questione sulle navi della Ong attualmente impegnate nel salvataggio dei migranti in mare. La questione principale riguarda il “patto sulle migrazioni e l’asilo”, ovvero la riforma delle regole europee su migrazioni e rifugiati. Si tratta di un regolamento che riconosce e rende concreto l’obbligo di solidarietà cui sono tenuti gli Stati membri nei confronti dei paesi di primo arrivo dei migranti.
Fino a quando, secondo quanto riportato da ‘Adnkronos‘, sette navi delle Ong si trovavano nel Mediterraneo centrale. Tra queste quattro navi battenti bandiera tedesca che si stavano dirigendo in porti italiani. Il nostro Paese non è restato con le mani in mano ed ha fatto notare tutto questo, definendolo inaccettabile. Le carte in tavola, di conseguenza, sono cambiate: è stato proposto un altro emendamento che dice che i migranti trasportati su navi Ong devono automaticamente essere accolti dal paese di bandiera della nave.
Di questa vicenda se ne parlerà in merito all‘Euro Med9 di Malta. Se ne era parlato anche nel mese di luglio. Anche se l’approvazione era stata bloccata da un gruppo di paesi. Tra questi proprio la Germania. Il Parlamento europeo nei giorni scorsi aveva deciso di bloccare temporaneamente la discussione su altri due regolamenti del patto migratorio. Con l’obiettivo di fare pressione proprio sul Paese tedesco. Sembrava che un accordo (arrivato sul tavolo di Bruxelles) fosse stato trovato (per poter sbloccare il regolamento).
Grazie ad alcuni emendamenti. Gli stessi che, però, non convincono del tutto l’Italia. Soprattutto l’articolo 1 del regolamento: pare che Berlino voglia vedere di inserire un paragrafo nel quale si vada a legittimare l’attività degli attori non statali. Per cercare di trovare una soluzione a tutto ciò, sempre in merito al patto migrazioni, pare che Roma abbia chiesto di avere molto più tempo a disposizione. L’obiettivo, infatti, è quello di poter analizzare (con il massimo dell’attenzione) tutte le soluzioni possibili. Seguiranno aggiornamenti. Soprattutto dopo la notizia delle 4 navi di Ong firmate Germania e dirette verso porti italiani.