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Cronaca

Uccise la sorella in strada, arriva la condanna per l’uomo

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Cristiano

Uccise la sorella in strada, negli ultimi minuti è arrivata la condanna definitiva nei confronti dell’uomo: gli ultimi aggiornamenti della vicenda 

Quello del primo maggio dello scorso anno, in quel di Genova, si trattò come uno degli omicidi che sconvolse non solamente l’intera comunità ligure, ma soprattutto un Paese intero. Ovvero quella dell’uccisione di Alice Scagni. Quest’ultima venne assassinata, a pochissimi metri da casa sua (a Genova Quinto) da parte del fratello. Assassinata con almeno 17 coltellate su buona parte del corpo. L’autore di questo orribile assassinio è stato Alberto Scagni.

Omicidio Genova (Ansa Foto) Notizie.com

Negli ultimi minuti, direttamente dalla Corte d’Assise del capoluogo ligure, è arrivata la sentenza definitiva nei suoi confronti. Ovvero la condanna. Presenti in aula anche i genitori della vittima e dell’omicida. Gli stessi che continuano a non darsi assolutamente pace e non se ne capacitano: “Abbiamo cresciuto un assassino” continua a ripetere la madre, Antonella Zarri. Ancora sotto shock, invece, il padre Graziano Scagni.

Genova, uccise la sorella: condannato Alberto Scagni

Il giudice della Corte d’Assise, Massimo Cusatti, ha deciso di condannare Alberto Scagni a 24 anni e sei mesi di carcere. Niente ergastolo, quindi, per colui che ha tolto la vita alla sorella. Proprio il giudice, infatti, lo ha ritenuto semi infermo di mente. Tanto da accettare le conclusioni da parte del perito del giudice delle indagini preliminari, Elvezio Pirfo. Non solo: anche grazie ai suoi avvocati come Alberto Caselli Lapeschi e Mirko Bettoli.

Il pubblico ministero, Paola Crispo, aveva chiesto la condanna all’ergastolo nei confronti dell’assassino. Ritenendo quest’ultimo pienamente capace di intendere e di volere. Ricordiamo che l’omicida era accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e della parentela. Come riportato in precedenza sono arrivate anche le dichiarazioni da parte dei genitori, completamente distrutti da questa vicenda.

Alberto Scagni (Ansa Foto) Notizie.com

Queste le loro parole: “”Non ci vogliamo rassegnare ma la sentenza è già stata scritta perché comoda, non si vuole dare responsabilità alle istituzioni. Hanno gettato fango su di noi, ma cosa abbiamo fatto noi? Ci sentiamo sotto processo. Hanno cercato astio tra le chat di Alice e la fidanzata di Alberto, messaggi che sono stati scritti dal cellulare di Alice da Alberto, ma questo non è stato divulgato.

Astio in Alice non c’era. Alberto è completamente fuori di testa, fuori da ogni realtà. I medici ci avevano detto che era da T.S.O., ma i medici in aula non li abbiamo mai sentiti parlare perché fa comodo così. Alice è sempre con me, i figli non muoiono mai ma tornano nella pancia delle loro madri“.

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