Siglato a palazzo Chigi il cosiddetto “patto anti inflazione”, uno strumento per calmierare i prezzi sui beni di largo consumo. In cosa consiste, e cosa ne pensano le associazioni di categoria coinvolte? Critica la posizione di Confcommercio che attende passi concreti non solo da parte del mondo della distribuzione
A ottobre partiranno sconti del 10% sugli scaffali dei negozi che hanno aderito.
I prodotti scontati saranno pubblicizzati in una campagna finanziata dalla presidenza del Consiglio e saranno dotati di un bollino tricolore. È stato siglato infatti ieri a palazzo Chigi il cosiddetto “patto anti inflazione”. Nelle intenzione del governo, e in particolare del ministro delle Imprese Adolfo Urso, questo è uno strumento per calmierare i prezzi sui beni di largo consumo. L’accordo coinvolge alcune imprese della grande distribuzione, “Questo patto è uno strumento attraverso cui lavoriamo insieme per calmierare i prezzi sui principali beni di largo consumo. Un’iniziativa che va al di là del valore economico, è un bel messaggio alla nazione, agli italiani, sulla capacità che l’Italia ha ancora nei momenti di difficoltà di lavorare insieme, di cercare di muoversi come una comunità per raggiungere degli obiettivi”.
Ha commentato così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo la firma all’intesa, “Penso sia la prima volta che tutto il sistema Italia, la filiera alimentare, dei beni di largo consumo, firma un patto con il governo per tenere sotto controllo i prezzi del carrello della spesa, per aiutare famiglie, soprattutto quelle in difficoltà”, ha aggiunto Meloni, “Sono tre mesi di sperimentazione. È un esperimento e io sono molto ottimista sui risultati dell’esperimento”. Notizie.com ha chiesto ad alcune delle imprese convocate nella giornata di ieri a Palazzo Chigi, quali siano i vantaggi o gli eventuali limiti di questo accordo che durerà, per il momento, 3 mesi.
“Vogliamo far notare che al momento la responsabilità se l’è presa soltanto la distribuzione – ha dichiarato ai nostri microfoni Donatella Manzini Prampolini, vicepresidente nazionale Confcommercio – quindi l’atto concreto di firmare il protocollo e di cominciare a raccogliere le adesioni delle imprese è stato solo della distribuzione. Speriamo che la simpatia manifestata altre associazioni, ovvero quelle della produzione, diventino anche atti concreti per abbassare listini e e non accollarci l’intero peso di questa iniziativa. Iniziativa che durerà dal 1 ottobre al 31 dicembre, quindi verrà inserito dentro anche il periodo natalizio. Ad oggi è difficile dare un valore economico preciso ai costi di questa operazione –precisa ancora la vicepresidente di Confcommercio – perchè ogni azienda è lasciata libera nell’ambito dei propri rapporti commerciali, di fare il proprio tipo di iniziativa. Ci potranno essere dunque dei blocchi dei prezzi soprattutto dei beni di prima necessità, oppure taglio prezzo. Ogni catena, ogni insegna avrà un impatto economico. Si tratterà di un impatto importante, perchè la distribuzione che si era già accollata il costo dell’iniziativa della carta Dedicata a Te, per questa ennesima volta ha risposto positivamente . Ci aspettiamo che gli altri ci vengano dietro non soltanto a parole, ma anche coi fatti”.
Critico dunque l’atteggiamento di Confcommercio, che attende passi concreti non solo dal mondo della distribuzione, più conciliante e ottimista nella forma, ma della medesima opinione, anche Carlo Alberto Buttarelli, presidente proprio di Federdistribuzione, “Il patto anti-inflazione nasce da un’idea del governo, che ha proposto un trimestre di impegno di tutta la filiera alla quale il mondo distributivo ha aderito da subito perchè è un impegno verso le famiglie e verso i nostri clienti. Dal mondo delle imprese ci aspettiamo dei segnali di impegno che noi distributori abbiamo già preso, firmando un protocollo. Un patto che dura 3 mesi, che dà un avvio, un segnale forte contro l’inflazione. Un impegno che deve continuare, potrà essere replicato in questa forma ma ci auguriamo in modo più strutturale, perchè il tema dell’inflazione deve essere sconfitto e i prezzi devono scendere in prospettiva”.