Vendemmia, la situazione inizia a farsi sempre di più preoccupante: anche perché i numeri che arrivano non sono affatto dei migliori
Se non è allarme allora poco ci manca. Anche se, allo stesso tempo, la situazione si fa sempre più drammatica in questo ambito. Le notizie che arrivano dall’Abruzzo, per quanto riguarda la vendemmia di quest’anno, preoccupa e non poco. Si tratta di perdite che vanno a superare anche le stime raccolte negli ultimi mesi. Un primo bilancio? Stiamo parlando addirittura del 70% (se non oltre). Una crisi che sta mettendo i ginocchio gli agricoltori locali.
Un futuro, quello dell’industria vinicola, sempre più a rischio. Le prime risposte arrivano direttamente dal clima: un inclemente andamento che ha condizionato (non poco) questo settore. Soprattutto per quanto riguarda la crescita delle uve. Senza dimenticare anche l’abbondante umidità che viene associata alle copiosi piogge del mese di maggio e di giugno. Le stesse che hanno fornito un vero e proprio “assist” per la diffusione della peronospora. Allo stesso tempo, però, hanno compromesso la salute delle piante e la produzione di uva.
Come riportato in precedenza si tratta di una pessima notizia per gli agricoltori della regione. Tanto è vero che, molti di loro, dipendono dalla produzione vinicola per il loro sostentamento. Non solo: dipende anche dalla prosperità economica dell’intera regione. In merito a questa situazione anche il numero uno del ‘Cia‘ Chieti-Pescara, Domenico Bomba, ha voluto esprimere il suo pensiero a riguardo. Questo è quello che è stato riportato dal quotidiano “Il Messaggero“: “Non bisogna perdere altro tempo.
Ci troviamo dinanzi ad una situazione di pura emergenza. Una situazione che è stata fin troppo sottovalutata. Nonostante queste difficoltà, gli agricoltori abruzzesi si sono adattati ed hanno continuato a lavorare sodo, ma ci sono cantine che non hanno aperto. Tuttavia, è fondamentale che le istituzioni locali e nazionali forniscano il supporto necessario“.
In conclusione rivela la propria richiesta: “Quello che noi chiediamo alle autorità di adottare delle misure concrete immediate per sostenere gli agricoltori abruzzesi durante questa crisi. Come Cia ci siamo attivati fin da subito per sensibilizzare la politica, ma è ancora tutto fermo. Se non avremo nessuna risposta si andrà ad oltranza senza escludere manifestazioni in piazza“.