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“Vogliono solo sorridere”. E’ partita la campagna solidale di Emergenza Sorrisi

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Paolo Colantoni

Fabio Massimo Abenavoli, Chirurgo plastico e maxillo-facciale, Presidente e Fondatore di Emergenza Sorrisi in esclusiva: “Da 15 anni siamo al fianco dei bambini che nascono con malformazioni. Oggi tutti possono aiutarci”

“Quando un bambino sorride vengono coinvolti 12 muscoli del suo viso. Ma per far sorridere un bambino con una grave malformazione del volto serve molto di più. Serve la passione, l’impegno e la professionalità dei medici e infermieri volontari di Emergenza Sorrisi. Invia ora un SMS al 45587 e ci aiuterai a ridare il sorriso a migliaia di bambini”. Questo lo slogan che accompagna la campagna SMS 2023 “Vogliono Solo Sorridere”, dedicata a sostenere le prossime missioni chirurgiche di Emergenza sorrisi, l’organizzazione umanitaria che, in 15 anni di missioni chirurgiche, ha restituito il sorriso ad oltre 5.500 bambini ed ha formato più di 600 medici locali.

E’ partita il 25 settembre la raccolta di Emergenza Sorrisi. Ecco come partecipare – Notizie.com

La campagna è iniziata il 25 settembre e durerà fino al 25 ottobre: i medici e gli infermieri volontari di Emergenza Sorrisi, sono all’opera per cercare di donare un futuro a tanti bambini, che si trovano in attesa di essere operati. Per sostenere questa iniziativa, è sufficiente inviare un sms al 45587, oppure effettuare una chiamata da rete fissa al 45587 per donare 5 o 10 Euro.

“Riuscire a far sorridere questi bambini – dichiara in esclusiva a Notizie.com Fabio Massimo Abenavoli, Chirurgo plastico e maxillo-facciale, Presidente e Fondatore di Emergenza Sorrisi – è il nostro obiettivo principale. Molto spesso dietro questo bambino ci sono genitori che desiderano vederlo tornare a sorridere e storie complicate, che senza un aiuto, non si risolverebbero mai “.

Professore, come nasce Emergenza sorrisi?
“Emergenza Sorrisi nasce da una storia personale di 25/30 anni di viaggi in paesi africani. Quindici anni fa, con chirurghi, anestesisti, infermieri, tutti legati al nostro progetto e grazie al supporto di mia moglie, nasce questa organizzazione. L’obiettivo è mettersi al servizio dei bambini che vivono queste situazioni di disagio: ridare il sorriso a chi è colpito da labbro leporino, palatoschisi o altre patologie. Noi lavoriamo in Paesi sottoposti alla guerra come Iraq, Siria e altri”.

Come si svolge la vostra attività?
“Emergenza sorrisi svolge un’attività chirurgica all’interno di questi contesti: noi andiamo negli ospedali che si trovano in queste zone, previa accordi. Lavoriamo con i medici locali, facciamo formazione, che è la cosa che più inorgoglisce, perchè siamo riusciti a formare tanti medici che lavorano in modo incredibile in questi contesti. Non ultimo il dottor Haws, che è un chirurgo iracheno che fa centinaia di interventi l’anno e che collabora con noi strettamente. L’altro obiettivo è di prestare il nostro servizio anche in Italia e poi abbiamo anche l’aspetto dedicato all’ambiente, che abbiamo inserito nel nostro Statuto. Molte malattie dei bambini sono collegate alla degenerazione dell’ambiente in cui viviamo. In questi contesti cerchiamo di preservare l’ambiente e le tutele che abbiamo a disposizione, cercando di indirizzare tutti verso un percorso virtuoso”.

Per Emergenza Sorrisi quasi seimila interventi nelle zone più disagiate – Notizie.com

Gli interventi riguardano bambini che hanno subito malformazioni a causa della guerra, ma anche quelli nati con determinate malformazioni e che in certi Paesi rischiano di vivere in uno stato di emarginazione
“Il nostro primo obiettivo è curare i bambini nati con queste deformità. Il percorso di formazione del bambino, per quanto riguarda il labbro e il palato, si sviluppa nei primi due mesi di vita fetale. Quando c’è l’interruzione di questo percorso è chiaro che nascono queste deformità. Noi andiamo ad intervenire in questi contesti, dove queste situazioni sono più presenti, anche a causa della povertà, che porta le donne a non essere seguite nel modo migliore in gravidanza. Alle future mamme generalmente non viene somministrato l’acido folico, che è fondamentale per ridurre più del 50% l’incidenza di queste malattie. Poi c’è un altro aspetto”.

Quale?
“Molto spesso la componente genetica è collegata al fatto che in Medio Oriente si sposano in comunità ristrette: le famose tribù. Gruppi familiari in cui si sposano tra consanguinei, spesso cugini. Questo è un altro elemento determinante per l’elevata quantità di casi”.

Quante operazioni siete riusciti a fare?
“Siamo arrivati a circa seimila interventi. Abbiamo visitato più di diecimila pazienti in questi anni e per ogni bambino c’è una famiglia dietro. Si tratta di migliaia e migliaia di persone. Più di 800 medici sono stati coinvolti dietro questo percorso di formazione. Parliamo di numeri importanti”.

C’è una storia che l’è rimasta nel cuore?
“Tre anni fa in Iraq è arrivato un bambino con il labbro leporino. Lo abbiamo operato e tutto è andato per il verso giusto. Il giorno successivo, senza che nessuno ci avesse avvisato, la stessa famiglia ci ha portato il fratellino, che soffriva dello stesso problema. E il giorno dopo ancora, è arrivato il nonno, che a 50 anni viveva sempre con una sciarpa davanti alla bocca e aveva vissuto una vita emarginato dalla società. Questo è il senso della nostra missione: operare i bambini ed evitare che passino una vita intera emarginati da queste deformità”.

Chiudiamo ricordando la campagna Sms solidale.
“Abbiamo lanciato questa campagna che ci consente di ricevere donazioni, partendo dal presupposto che il lavoro dei nostri volontari è gratuito. Attraverso  questa raccolta fondi cerchiamo di acquisire più materiale possibile per continuare le nostre operazioni: farmaci, materiale per le suture, strumenti chirurgici e la copertura dei costi dei viaggi per raggiungere queste zone. Con gli SMS solidali tutti possono farsi parte attiva al nostro fianco per donare il sorriso e per formare i sanitari locali, che negli anni stanno divenendo un esercito di professionisti di alta qualità, che ci rende pieni di fiducia e voglia di andare avanti”.

 

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