Negli ultimi 50 anni la politica dei condoni adottata nel nostro Paese ha consentito all’erario di incassare complessivamente 148,1 miliardi di euro. A segnalarlo è l’Ufficio studi della CGIA
In termini economici, la sanatoria fiscale del 2003 è stata quella più “redditizia” per le casse dello Stato: in 6 anni (2003-2008) tra concordato fiscale, chiusura liti pendenti, definizione ritardi od omessi versamenti, regolarizzazione delle scritture contabili, sono stati “recuperati” 28 miliardi di euro.
Seguono il condono tombale introdotto nel 1991, che fino al 1994 ha garantito 10,4 miliardi, e il concordato/sanatoria delle scritture contabili istituito nel 1995, che fino al 2000 ha assicurato 8,4 miliardi di euro di gettito. Insomma negli ultimi 50 anni, la politica dei condoni adottata nel nostro Paese ha consentito all’erario di incassare complessivamente 148,1 miliardi di euro. A segnalarlo è l’Ufficio studi della CGIA
Gli importi sono stati estrapolati dalla contabilità nazionale dell’Istat che, sono pressoché in linea con l’effettivo incasso. E sebbene siano molto discutibili da un punto di vista etico, anche dal lato economico l’applicazione dei condoni non ha garantito grossi risultati economici alle casse dello Stato. Anzi. L’evasione fiscale rimane elevata. Alla luce degli incassi ottenuti a partire dal 1973, possiamo affermare che gli scudi, i concordati, le rottamazioni, i condoni, le sanatorie e le pacificazioni fiscali hanno contribuito in misura molto modesta a contrastare l’evasione fiscale che nel nostro Paese rimane ancora molto elevata e pari a quasi 90 miliardi di euro all’anno.
L’evasione fiscale e contributiva, invece, si aggirava attorno ai 90 miliardi di euro. l’Ufficio studi della CGIA è riuscito anche a calcolare l’evasione a livello regionale. La situazione più critica la si ritrova nel Mezzogiorno: nella classifica di euro evasi ogni 100 euro incassati, in Puglia se ne trattengono 19,2 euro, in Campania 20 e in Calabria, maglia nera d’Italia, 21,3. Il territorio nazionale più fedele al fisco è la Provincia di Bolzano che presenta un’evasione di soli 9,3 euro ogni 100 incassati. Anche l’abusivismo edilizio va oltre il limite consentito, pure in questo caso sempre al sud. Dai condoni edilizi introdotti dal legislatore nel 1985, nel 1994, e nel 2003 si stima che i Comuni abbiano incassato poco più di 15 miliardi di euro Nel condono introdotto dal governo Craxi I fu incassato solo il 58 per cento del gettito previsto, quello approvato dal governo Berlusconi I il 71 per cento e quello istituito dal governo Berlusconi II solo il 34,5 per cento. E
nonostante queste misure fossero state approvate anche con l’obbiettivo di porre fine al fenomeno dell’abusivismo edilizio, i risultati ottenuti sono stati insignificanti.
Nel 2022 l’abusivismo edilizio ha registrato il suo picco massimo in Basilicata e in Calabria, seguono Campani, la Sicilia e la Puglia. Le regioni, infine, meno interessate dalla questa piaga sono state il Piemonte e la Valle d’Aosta, Il dato medio nazionale si è attestato al 15,1 per cento.