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Sport

Luis Alberto, l’ultimo dei mohicani: “Non ho un muscolo, ma faccio correre la testa”

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Paolo Colantoni

Lo spagnolo si conferma leader dello spogliatoio laziale e si definisce giocatore di altri tempi: “Con Sarri ora tutto ok. Siamo molto simili. Per me la Lazio è tutto”

“Vado sempre avanti per la mia strada, seguo le mie sensazioni. Se ti piace quello che dico e faccio, bene. Se non ti piace il problema è soltanto tuo”. Parola e musica di Luis Alberto. Il mago, anzi, il nuovo leader della Lazio di Maurizio Sarri. Dalle colonne del Corriere dello sport, il centrocampista spagnolo ricorda i momenti difficili che ha superato durante lo scorso anno, quando il suo addio sembrava imminente. Ha ricucito il rapporto con il tecnico ed ora è il nuovo punto di riferimento della squadra.

Luis Alberto, alla Lazio dall’estate del 2016 – Notizie.com

Un ruolo che gli calza a pennello.Me lo sono preso io, da solo, perché penso che così debba essere. Sono nella Lazio da anni, oggi mi sento più maturo, completo, devo aiutare un po’ di più. Con sarri ora è tutto ok: “Io e lui siamo molto simili. Proprio per questo abbiamo vissuto momenti un po’ così. La mia testa andava da una parte, la sua da un’altra. Un allenatore deve pensare al bene del gruppo e non tutti gli allenatori, in certi momenti, sanno gestire alcuni giocatori. Ne abbiamo parlato, tranquillamente. L’anno scorso si è presentato dopo dieci giorni, senza aver visto nessuno, per la preparazione di novembre e dicembre, con il campionato fermo per il Mondiale. Io volevo il Cadice, ritrovare la migliore condizione fisica, giocare. Lui avrà notato qualcosa di diverso in me e mi ha detto “tu non vai da nessuna parte, se ti alleni bene giochi sempre”. Da gennaio in avanti è cambiata la musica e anche la mia testa”.

Luis Alberto, si definisce un giocatore di altri tempi. “Il calcio è cambiato. Non è un calcio che mi piace tanto, però è così. Tanti allenatori vogliono giocatori di un metro e novanta con un fisico impressionante, non sono io quel genere di atleta. Più dell’atletica conta la testa, no? Sono obbligato a giocare con la testa perché, come ti ho detto, se guardi il mio fisico non è proprio il massimo, non ho un muscolo. E non ho nemmeno una corsa bellissima. Però, come dico sempre, alla fine tutto sta nella testa e se la mia testa corre più veloce e libera non ce n’è per nessuno”.

Il tecnico della Lazio Maurizio Sarri e Luis Alberto, un’intesa orami perfetta (Ansa Notizie.com)

Si è legato alla Lazio fino al 2028.Per me la Lazio è tutto, è la seconda casa. Roma sarà per sempre la mia seconda casa, ne ho una di proprietà anche per questo motivo. I miei figli vogliono restare qui, sono romani. In estate hanno trascorso un mese in Spagna, non vedevano l’ora di rientrare a Roma. Dicono che questo è il loro posto. Mia moglie è felice, ed è la cosa più importante. Qui abbiamo tutto quello che desideriamo”. 

E’ stato lui a regalare a Provedel l’assist con l’Atletico Madrid: “Ho tirato lì forte, ho visto che c’era tanta gente: tiro forte e vediamo se la prende qualcuno dei miei. L’ha presa chi non mi aspettavo, Ivan. Un gol da attaccante. Non meritavamo di perdere. Alla fine siamo questi, contro le squadre più difficili facciamo prestazioni migliori, con le piccole soffriamo. Quest’anno è tutto strano, abbiamo lavorato benissimo nel pre-campionato, ci dicevamo “cazzo, come si sta allenando la squadra!”. Arriva la partita di Lecce e nel secondo tempo non stavamo in piedi, poi con il Genoa sessanta minuti buoni ed è finita comunque male”

 

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Paolo Colantoni