“Ma dove andate?” il leader di ‘Azione’, Carlo Calenda, insegue (invano) gli operai della Magneti Marelli [VIDEO]
Una visita che non è stata particolarmente gradita. Anche perché lo hanno fatto capire in tutti i modi. Anche, con un gesto che non è passato affatto inosservato. Il leader di ‘Azione’, Carlo Calenda, è andato a fare visita agli operai della ‘Magneti Marelli‘ in quel di Crevalcore. I lavoratori, però, non hanno affatto gradito la sua presenza. Ricordiamo che si trovano lì per continuare la loro protesta in merito alla possibile chiusura dell’impianto. Imposta dalla sede centrale.
Una volta che hanno visto arrivare l’ex candidato sindaco della Capitale, gli operai si sono allontanati di loro spontanea volontà. Di avere un confronto con lui non ne volevano affatto sapere. Tanto da improvvisare una assemblea. Il tutto davanti a Calenda che, invano, ha cercato un confronto. Tanto da inseguirli dicendo: “Non mi volete parlare?“, “Ma dove andate?” e così via. Proprio pochi giorni fa il numero uno di ‘Azione’ aveva parlato della storia di Marelli.
Tanto da puntare il dito contro i sindacati e, soprattutto, contro il presidente della Cgil, Maurizio Landini. Accuse pesanti visto che, aveva ribadito, che non avevano affatto a cuore l’interesse ed il futuro dell’azienda. Allo stesso tempo, però, la Fiom-Cgil, lo aveva in qualche modo “avvisato”: ovvero dirgli che nel caso in cui si fosse presentato non sarebbe stato il benvenuto. Detto, fatto. Pochi giorni fa anche la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, aveva fatto loro visita.
Un gesto, quello messo in atto dagli operai, non è passato assolutamente inosservato. Lui che rincorre gli operai che gli voltano le spalle (letteralmente). Tanto è vero che il tutto è stato ripreso da vari cellulari. I filmati, nel giro di pochissime ore, hanno fatto il giro della rete. Di questa vicenda se ne è parlato anche nel mondo della politica.
A prendere parola ci ha pensato la deputata di ‘Italia Viva’, Naike Gruppioni: “Non solo per il mio impegno in politica ma anche e soprattutto perché sono una imprenditrice. So che cosa è il lavoro. Portare solidarietà agli operai. Partiamo dal merito: proporre una mobilitazione dell’automotive, fra l’altro, non è una soluzione ma solo populismo.
Parlando del metodo, poi, andare in mezzo a uomini e donne che stanno perdendo il lavoro alla ricerca di facili consensi è quanto di più lontano ci sia dalla politica. Calenda finge di fare il manager ma si ridicolizza: gli operai lo capiscono bene e si rifiutano giustamente di ascoltarlo. Se Calenda avesse idea di cosa significa fare impresa conoscerebbe anche chi quelle imprese le tiene in piedi ogni giorno: i lavoratori. È chiaro che non ne ha la più pallida idea“.