Di fronte all’emergenza migranti, Berlino risponde dando il via libera alle intese Ong-scafisti, mentre l’Italia si infuria e risponde con un aut aut. Se la clausola resterà in vigore, il governo guidato da Giorgia Meloni non firmerà il patto europeo. Non esistono ancora dichiarazioni ufficiali in merito, quindi l’Italia non ha preso una posizione pubblica, ma secondo le indiscrezioni che circolano a Palazzo Chigi Roma avrebbe le idee molto chiare sugli emendamenti pro-Ong al Patto di migrazione e asilo presentati dalla Germania giovedì.
Giovedì il ministro Matteo Piantedosi, al Consiglio Affari Interni della Ue, si è riservato di analizzare a livello giuridico la proposta formulata dalla presidenza spagnola per andare incontro alle richieste della Germania, arrivata sul tavolo del Consiglio Affari Interni a Bruxelles.
Una decisione che porta ad allungare i tempi sull’intesa in Ue sul regolamento delle crisi inserito nel Patto sulla migrazione e l’asilo, e per lo sblocco il requisito minimo sarà quello di eliminare l’articolo “6b”, quello che maggiormente ha fatto sobbalzare il governo italiano. Il testo, diffuso dal quotidiano Il Messaggero, recita infatti: “Le situazioni in cui attori non statali risultano coinvolti nella criminalità organizzata, in particolare nel traffico di migranti, non possono essere considerate come una strumentalizzazione dei migranti quando non c’è la volontà di destabilizzare l’Unione o uno Stato membro”.
Per il governo italiano, Berlino vuole introdurre un salvacondotto per le Ong
Secondo il governo italiano, in sostanza, Berlino starebbe cercando di creare una sorta di salvacondotto per le Ong impegnate nel “dialogo” con i trafficanti al fine di coordinarsi con le loro navi per il recupero dei migranti nel Mediterraneo. Per l’Italia questo non è accettabile, così arriva l’aut aut, peraltro “non negoziabile”.
La risposta, provocatoria, dell’Italia è tutta in una controproposta: i migranti salvati dalle Ong siano accolti dai Paesi di bandiera delle navi. Nella riunione del Coreper che si terrà domani a Bruxelles, con i capi delegazione in Ue degli Stati membri, la questione non si affronterà nemmeno, ma si aspetterà che scenda il polverone.
Ci si riproverà mercoledì, 24 ore prima del vertice informale dei leader europei a Granada, ma al centro della vicenda il tema è puramente politico. Per l’Italia, accettare quel testo significherebbe lasciare l’Italia sola davanti alla gestione del dossier migranti, così è partita la controffensiva. I capigruppo di FdI Tommaso Foti e Lucio Malan hanno perciò attaccato duramente i tedeschi, come riporta ancora Il Messaggero.
“Oggi il cancelliere tedesco Scholz ha annunciato che la Germania rafforzerà i controlli ai propri confini per fermare il flusso di migranti illegali che arrivano da Polonia, Austria, e Repubblica Ceca”, hanno affermato. “Si tratta dello stesso cancelliere, alla guida di una maggioranza socialista e di estrema sinistra, che si vanta di finanziare le Ong per trasportare migranti in Italia”. Ha fatto seguito il capodelegazione di Fratelli d’Italia-ECR al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza. “Cosa direbbe Scholz se Italia finanziasse Ong ai confini tedeschi?”