In una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Repubblica Palermo” ha parlato Renato Schifani. L’attuale governatore della Sicilia ha affrontato vari temi ed argomenti
Nel corso della sua lunga intervista ci ha tenuto a ribadire che il suo partito (Forza Italia) non sarà affatto a trazione nordista, ma nazionale. Soprattutto in merito alle modifiche che porteranno all’elezione di ben 4 vicepresidenti. Parole che arrivano direttamente dal governatore della Sicilia, Renato Schifani. Quest’ultimo ne ha parlato al quotidiano “Repubblica Palermo“. Nessun tipo di problema con il partito però. Neanche con l’attuale segretario nazionale, Antonio Tajani.
Qualche volta ogni tanto ha contatti con Paolo Berlusconi (con Marina un po’ meno anche se si stimano e rispettano l’un l’altro). Non dello stesso pensiero su Gianfranco Micciché dove ha espresso una totale indifferenza: “A dire il vero non l’ho incontrato, non è iscritto al nostro gruppo all’Ars. Forse ha ancora la tessera di Forza Italia e partecipa come iscritto al partito“. Mentre i rapporti con Totò Cuffaro non sono mai cambiati: “Ci conosciamo da più di 20 anni, abbiamo entrambi una formazione politica moderata anche se lui ha iniziato a fare politica molto prima“.
Questo il resto delle sue parole sempre su Cuffaro: “Ha avuto momenti difficili durante i quali io non l’ho mai rinnegato come amico. E’ tornato in politica come è consentito a tutti i cittadini e sta ottenendo grandi consensi. L’alleanza politica non è con me, c’è una mia proposta politica che Tajani ha apprezzato per trasformare il partito da leaderistico in pluralistico. In Sicilia c’è anche Lombardo, in Liguria ci sono Toti e Scajola ma potrei continuare all’infinito“.
Sulla burocrazia fa sapere: “A dicembre 2022 erano stati spesi solo 2 miliardi e se ne dovevano spendere altrettanti in un anno. Ho riunito i direttori con 8 giorni di preavviso per fare un punto e superare le criticità. Così non nego di essere rimasto molto amareggiato per alcune assenze non preannunciate. Poi gli assenti si sono giustificati ma per me in alcuni casi la forma è sostanza. Spero che anche chi era assente riesca a recuperare i ritardi“.
In conclusione: “L’organico è sottodimensionato e i dirigenti fanno il massimo possibile. Non faccio nessuna guerra politica ai dirigenti ma pretendo che esercitino i poteri decisionali che spettano alla burocrazia invece di rallentarli o non esercitarli“.