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Esteri

Usa, la Cina entra nella blacklist dei produttori di droga

Published by
Francesco Gnagni

Gli Stati Uniti hanno inserito la Cina nella blacklist dei Paesi produttori di droga. Un folto elenco che, tra le altre, comprende Colombia, India, Bolivia, e dove ora anche Pechino vede il suo nome, a causa della produzione di sostanze chimiche utili a comporre droghe sintetiche. 

Si parla di Paesi di transito e di produzione di droga, e il Paesi di transito e di produzione di droga ha poi accusato di nuovo Venezuela e Bolivia di non aver rispettato i loro obblighi in materia di lotta agli stupefacenti.

(Ansa)

Un lungo elenco, che è stato dettagliato in un memorandum al Segretario di Stato Antony Blinken, a cui vi appartengono Paesi come Afghanistan, Costa Rica, Giamaica, Messico, Pakistan, Perù, Venezuela e molti altri. La Cina è stata inclusa per la ragione che gli Stati Uniti hanno modificato la legislazione aggiungendo i Paesi da cui provengono le sostanze chimiche utilizzate per produrre le droghe.

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Nel caso cinese, la colpa ricadrebbe sul fentanil, oppioide sintetico che ha portato a gran parte degli oltre centomila decessi per overdose nel Paese avvenuti nel 2022. Ora, come afferma Biden in una nota, gli Stati Uniti “esortano con forza la Cina e gli altri Paesi fornitori di sostanze chimiche a rafforzare le catene di approvvigionamento” e a “prevenire la diversione”. 

La Drug Enforcement Administration (DEA) statunitense sostiene infatti che gran parte dei precursori chimici che finiscono nelle mani dei cartelli della droga messicani partono dalla Cina. L’inserimento nella lista sarebbe infatti dovuto a una “combinazione di fattori geografici, commerciali ed economici che consentono il transito o la produzione di droga”. 

(Ansa)

Diverse parole sono state spese però da Biden anche per gli altri Paesi, come per esempio la Colombia, dove “la coltivazione illecita di coca e la produzione di cocaina rimangono a livelli storicamente elevati”. Al contrario, ad essere rimosso dalla lista di coloro che non hanno “dimostrato” di aver compiuto progressi “nella riduzione della coltivazione del papavero da oppio e della produzione di stupefacenti”, è stato Afghanistan.

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Francesco Gnagni