Bambini morti nel Mediterraneo, gli ultimi numeri che arrivano sono a dir poco atroci: scatta l’allarme da parte di Save The Children
Gli ultimi dati emanati da parte di Save The Children sono terrificanti. In merito al decesso da parte di bambini. Basti pensare che, negli ultimi dieci anni, sono più di 1.100 coloro che hanno perso la vita nel Mediterraneo. Soprattutto il 3 ottobre del 2013 quando, in un naufragio a largo di Lampedusa, morirono 386 persone. Dal 2014 la percentuale è andata a crescere sempre di più. Soprattutto per quanto riguarda il numero dei morti e dei dispersi: si è passati dall‘1% fino ad arrivare al 4,3%.
Dal 2014, a questa parte, sono arrivati via mare (nel nostro Paese) più di 112mila minori non accompagnati. Invece, dal primo gennaio, più di 11.600 minori (sempre senza adulti che li supportavano). Più di 28mila sono coloro che risultano deceduti o dispersi nel Mediterraneo. In questo 2023 sono più i 100 i minori che non ce l’hanno fatta. Una percentuale che è aumentata (dall’1% fino ad arrivare al 4%). In merito a questi dati ha mostrato preoccupazione la Direttrice dei Programmi Italia-Europa di ‘Save The Children’, Raffaella Milano.
La Milano ha continuato dicendo: “Le persone che fuggono da guerre, persecuzioni, violenze, povertà estrema, crisi umanitarie, continuano a rischiare la propria vita in questo modo. Ovvero affidandosi ai trafficanti per raggiungere l’Europa. Non ci stancheremo mai di chiedere la creazione di canali legali e sicuri per raggiungere l’Europa“.
Per chi non lo sapesse l’Organizzazione Internazionale Indipendente partecipa alle attività organizzate dal Comitato 3 ottobre in quel di Lampedusa. Prevedono anche un laboratorio rivolto agli studenti italiani e stranieri, dal titolo “Il viaggio di Aboubakar, tra straniamento e immedesimazione“. L’obiettivo è quello di fare provare le emozioni e le sensazioni vissute dai coetanei. Gli stessi che hanno vissuto questo viaggio per cercare la fortuna in Europa”.