Il sottosegretario leghista al Lavoro, Claudio Durigon, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “La Repubblica”
Claudio Durigon “smentisce” Maurizio Landini. Soprattutto in merito alle ultime dichiarazioni che ha rilasciato l’attuale presidente della Cgil. Ovvero che l’attuale manovra non ha “né coraggio né visione”. Questo, e molto altro ancora, quello che l’attuale sottosegretario leghista al Lavoro ha parlato in una lunga intervista concessa alla ‘Repubblica‘. In merito alla seconda legge di Bilancio del governo targato Giorgia Meloni ha precisato: “Si tratta di un passaggio difficile, ma allo stesso tempo sostenibile“.
Anche perché, allo stesso tempo, tende ad aiutare sia il “lavoro povero” che le “pensioni basse“. Non è finita qui visto che ha introdotto anche una misura innovativa: “Il quoziente famigliare: meno tasse per chi ha più figli”. Assolutamente non dello stesso pensiero Landini che parla di un governo che sta vendendo due volte la stessa cosa. Così come il taglio del cuneo. Su questo Durigon ha ribadito: “Landini sta facendo demagogia. Sa che non possiamo renderlo strutturale per non far alzare troppo la curva del debito“.
Poi ha continuato dicendo: “Si tratta di una misura che vale 10-11 miliardi di euro. Non andava bene quando l’abbiamo introdotta perché era il Primo Maggio. Non va bene neanche ora? Il nostro obiettivo è aiutare il lavoro povero”.
Per quanto riguarda il salario minimo ha voluto precisare: “Con noi non si farà. Non serve perché abbiamo il 94% dei lavoratori coperti dai contratti collettivi nazionali. E sarebbe devastante per il salario mediano, abbassandolo. Piuttosto mettiamo un limite temporale al rinnovo dei contratti: ce ne sono alcuni scaduti da 8 anni. E impediamo il dumping contrattuale”.
Sulla manovra ha spiegato che è quasi tutta in deficit: “Stiamo agendo in modo prudente, intelligente e sostenibile, cercando spazi giusti per dare risposte in una fase critica che certo non ci permette di mettere tasse. Non mi aspetto una bocciatura né dall’Europa, né dai mercati, né dalle agenzie di rating. Non siamo un governo spregiudicato. E infatti lo spread è già sceso”.
In conclusione si è voluto soffermare su un altro argomento molto importante, come quello relativo alle pensioni: “L’intervento fatto lo scorso anno ne vale addirittura due. In questo momento escludiamo di tornarci. Il nostro obiettivo è quello di pensare ai giovani, alle donne e ad alzare le pensioni minime”,