In una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera’ è intervenuto l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti
Altro che grande complotto contro il governo targato Giorgia Meloni, per Giulio Tremonti c’è un altro problema ancora più evidente e che deve essere risolto quanto prima. L’ex ministro dell’Economia ne ha parlato in una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera‘. Per il politico, infatti, c’è un grande debito. L’attuale presidente della Commissione Esteri della Camera si è voluto soffermare anche sulla vicenda che vede come protagonista proprio la Germania.
Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Non c’è un grande complotto, c’è un grande debito. Tra l’altro, per certi versi la guerra ha prodotto effetti di stabilizzazione: dubito che una grande speculazione internazionale sia organizzata contro un Paese occidentale. Anzi, per quanto ne so, lo escludere. Oggi il problema non è se è alto o basso lo spread, ma il debito. Possiamo pure notare che lo spread, riferito al tasso tedesco, aveva più senso quando la Germania andava bene. Ma il problema resta il monstre del debito italiano“.
Tremonti, svela qual è la “non soluzione”: “Di certo non un governo tecnico”
Una soluzione in merito a tutto ciò di certo non è quella di un governo tecnico. E lo spiega anche in maniera piuttosto dettagliata: “Questo governo viene dopo un decennio di finanza scriteriata sia per ciò che è stato fatto che per ciò che non è stato fatto. Vuol dire che questo governo ha oggi enormi responsabilità. Ma sono convinto che avendo una grande forza parlamentare, abbia la possibilità di esprimere le politiche necessarie“.
In merito alla crisi che ha colpito il nostro Paese nel 2008 non è stata del tutto superata, anzi: “È stata semplicemente rinviata stampando moneta, passando dai billion ai trillion, finanziando con la Bce i debiti pubblici e andando contro le leggi di natura con i tassi sotto zero. Karl Marx diceva: i tassi a zero saranno la fine del capitalismo. E a volte ci prendeva. Fatto sta che inizia l’età felice dei vari Letta, Renzi, Gentiloni ecc. Gli stessi che galleggiano senza porsi il problema di risanare”.
Di chi è la colpa di tutto questo. Una minima parte, per lo stesso Tremonti, le ha anche l’ex premier Giuseppe Conte. Non le manda a dire all’attuale numero uno del ‘Movimento 5 Stelle‘: “Il suo governo arriva a ridosso della crisi del Covid. Crolla il Pil, sale la spesa pubblica. Come malus si presentano scelte come l’abolizione della povertà e i bonus per l’edilizia. Senza dimenticare l’impatto delle garanzie di Stato Covid alle imprese. Anche il Pnrr non è tutto a fondo perduto“.