Arrivato in Italia nel 2015 e come grande promessa del calcio interista adesso rischia l’espulsione dall’Italia
Da grande promessa dell’Inter a migrante e con la concreta possibilità di essere espulso dall’Italia. E’ la triste e assurda parabola di Assane Gnouokouri. Chi segue il calcio sa bene di chi si sta parlando. Nel 2015 se ne parlava benissimo ed era anche molto quotato e forte. Pensare che l’11 aprile del 2015 questo ragazzo debuttava in serie A con la maglia dell’Inter nella gara col Verona al Bentegodi una partita dominata e vinta dai nerazzurri per 3-0. Assane, classe ’96 (anche se i documenti dicono ’94), aveva appena vent’anni, entra a dieci minuti dalla fine al posto di Medel. La decisione di farlo entrare fu di Roberto Mancini all’epoca allenatore dell’Inter.
In quel momento per quel giovane calciatore si era spalancato il Paradiso e nessuno, soprattutto lui in quel momento, poteva mai pensare che otto anni più tardi si sarebbe ritrovato solo, senza un soldo e con nessuno che lo volesse, né la Costa d’Avorio, né tanto meno l’Italia. Aveva fatto segnare qualche compagno, come Ranocchia ma anche Icardi all’epoca bomber nerazzurro, poi tutto è andato nel dimenticatoio.
Mai Assen Gnoukouri, avrebbe immaginato che da quel debutto da quei sogni che aveva vissuto ad occhi aperti, si sarebbe trovato solo e con la consapevolezza di ricevere un provvedimento di espulsione dall’Italia. Una storia pazzesca, incredibile che si fa fatica a raccontare, considerato quello che ha passato e vissuto questo giovane calciatore che adesso giovane non è più. Era quotato, aveva (ed ha) una tecnica sopraffina, passo, gamba e un fisico di tutto rispetto. Il classico giocatore moderno, centrocampista centrale, ma anche mezzala.
Nel 2017 l’inizio dell’incubo perché fu costretto a smettere di giocare a pallone per un problema cardiaco per poi finire invischiato, suo malgrado, in un’inchiesta della procura di Parma sulla tratta dei calciatori della Costa d’Avorio. Il breve rientro in patria, poi il ritorno, non si capisce bene come, ma adesso è considerato un vero e proprio migrante con documenti irregolari. Alla Libertà di Piacenza spiega che spera di “tornare a giocare, che di veder presto finito questo incubo”. Di lui se ne sta preoccupando l’avvocatessa Michela Cucchetti che si occupa di diritti degli immigrati: “Questo ragazzo è finito in mezzo a una tratta di minorenni, ha tutti i requisiti per chiedere il diritto d’asilo”.