Quando si sono resi conto di quello che stava accadendo non ci hanno pensato su due volte e hanno messo a rischio la loro stessa vita
C’è una bella storia da raccontare, nonostante la grande tragedia avvenuta a Mestre. Parliamo dei due giovani operai Fincantieri, che sono stati dei veri eroi. Entrambi lavoravano nelle vicinanze, e appena si sono resi conto del crollo del bus si sono subito precipitati sul posto per aiutare nei soccorsi. Con il loro gesto sono riusciti a liberare alcune persone che erano rimaste imprigionate nel bus precipitato dal cavalcavia.
In particolare uno dei due, Boubacar Toure, un 27enne arrivato dal Gambia per lavorare in Italia, ha raccontato ai taccuini del Gazzettino di aver “estratto una bambina” e di aver soccorso tre o “quattro persone che erano a bordo” e anche un cane. “Ho visto anche l’autista, era già morto – ha raccontato -. I soccorritori mi hanno detto di pensare ai vivi, ai feriti, e l’ho aiutato ad estrarre quelle persone“. L’autista di cui parla si chiamava Alberto Rizzotto, aveva 40 anni ed era originario di Tezze di Piave in provincia di Treviso. Era un dipendente della Martini Bus srl, che aveva noleggiato il mezzo alla società “La Linea” che aveva il contratto di trasporto per i turisti del campeggio in gita a Venezia.
Una delle prime ipotesi è che Rizzotto possa essersi sentito male, forse un malore improvviso, mentre imboccava proprio il cavalcavia dell’Elettricità. Per questo motivo il bus è poi finito, dopo aver rimbalzato sul guard rail, all’interno della ferrovia. L’autista, secondo quanto sostenuto dall’assessore alla Viabilità Renato Boraso, era un esperto con almeno 6-7 anni di guida alle spalle. Dalle prime testimonianze dopo l’accaduto, pare che il mezzo non stesse andando a grande velocità. Il bus in questione ha colpito per due volte il guard rail prima di precipitare sui binari della ferrovia.
Il ragazzo, Boubacar Toure, ha poi spiegato di essersi gettato tra le fiamme del mezzo pesante e di aver capito fin da subito che la situazione era drammatica. Non ci ha pensato due volte: si è lanciato a salvare le loro vite in pericolo, mettendo a rischio proprio la sua. In moltissimi sui social hanno espresso la loro vicinanza alla città di Mestre per quanto accaduto. Anche il club di calcio, il Venezia, ha rilasciato un post su X, il vecchio Twitter, dove ha scritto: “Il Venezia FC ha appreso del tragico incidente avvenuto a Mestre questa sera. La società si stringe attorno alle famiglie colpite e segue con apprensione e partecipazione gli sviluppi della vicenda“.