Lo storico a Il Giornale ricorda e avvisa: “Ormai è dai tempi di Pertini che succede questo. Consiglio alla premier: non riformi il Colle”
Ernesto Galli Della Loggia difende il Presidente della Repubblica. Difende la sua figura e attacca chi lo usa a scopi politici. Lo storico parla a Il Giornale a tutto campo sul ruolo sempre più politico che viene attribuito da sempre al Capo dello Stato. Ma anche sullo stato di salute dei partiti presenti sullo scacchiere italiano. E il Professore si dice stupito su quanto è emerso su alcuni giornali che hanno dato delle interpretazioni sul discorso di Mattarella. “Il presidente della Repubblica è diventato, direi da trent’anni e spesso suo malgrado, un attore della scena politica. A volte, anche contro ogni suo desiderio e volontà, le parole del capo dello Stato vengono utilizzate. In alcune circostanze a proposito e in altre a sproposito, ma sempre nel dibattito politico”.
E’ da anni che il Capo dello Stato è una figura politicizzata e il professore Della Loggia replica: “Questa caratterizzazione sempre più politica del presidente della Repubblica è iniziata tempo fa, con Pertini e Cossiga. Poi il fenomeno ha avuto un proseguo con la seconda Repubblica, a partire da Scalfaro. Ma questa caratterizzazione marcata dipende dall’incapacità della politica di fare il suo mestiere”.
Sulla Schlein sul suo progetto politico e sulle sue idee, il professore dice quello che pensa e lo fa in maniera chiara: “Guardi non mi chieda cosa pensa la Schlein perché non lo capisco. Lei ha il problema di vincere le elezioni tra sei mesi. Quale progetto a lungo termine?”.
Sul Movimento 5 Stelle un’opinione simile ma più strutturata: “Il Movimento 5 Stelle ha conservato un appeal elettorale. Anche perché mescola degli elementi di destra e di sinistra. Per esempio sui migranti: è chiaro che Conte non la pensi come la Schlein, che invece vorrebbe in buona sostanza accogliere tutti in maniera indiscriminata”