Il tecnico biancoceleste ha parlato alla vigilia della sfida di Champions League in casa del Celtic: “Sono stato strumentalizzato, la prossima volta risponderò soltanto ‘sì’ o ‘no’… I nostri avversari sono i meno fisici del girone, ma hanno grande dinamismo”.
La Champions League come occasione di riscatto? Nient’affatto. La Serie A, con tutte le sue difficoltà di inizio stagione, è una cosa. L’Europa è un altro conto: ci sono stimoli differenti e vanno dimenticate in fretta le delusioni di un campionato fin qui amaro. Maurizio Sarri alla prova Celtic, la sua Lazio gioca in Scozia la seconda partita della fase a gironi.
Il tecnico ha parlato nella conferenza prepartita, ha seguito quella “infuocata” post Milan-Lazio, in cui aveva espresso alcuni concetti relativi alla forza della rosa e alle scelte di mercato effettuate in estate che avevano accentuato il malessere interno a Formello (vista la discordanza di pareri con il presidente Lotito). “Se mi ha infastidito qualcosa nell’interpretazione delle mie parole? La strumentalizzazione è riportare solo alcune parole e non tutte. Comunque siamo qui per una partita di Champions, siamo al top delle competizioni per club, mi sembra offensivo parlare di altre cose. Non mi interessa dire altro, purtroppo qui è così. Uno dice otto parole, ne estrapolano due e gli danno il significato che vogliono loro. Vuol dire che da qui in avanti invece di dire otto parole risponderò solo sì o no”. Insomma, testa soltanto allo scoglio Celtic: “Qui siamo in Champions, non ci dobbiamo riscattare di niente per essere competitivi fino in fondo. Non ci sono da ricercare altre motivazioni. La Champions è la competizione più importante, ci possiamo giocare il passaggio del turno”.
“Non è una partita fisica”, ha specificato poi Sarri parlando delle caratteristiche degli avversari: “Il Celtic è la squadra meno fisica del girone. Sono una squadra che ha tantissimo dinamismo, grandissimi ritmi e grandissima intensità. Se per fisica si intende una squadra molto dinamica e che gioca con tanta intensità sì, ma fisica dal punto di vista dell’impatto no”. L’anno scorso la Lazio perse malamente il primo match in trasferta della fase a gironi di Europa League (ko 5-1 contro il Midtjylland), al triplice fischio Sarri parlò di un germe all’interno della squadra: “Oggi all’interno del gruppo c’è un bel clima. Questo ci fa essere fiduciosi, ma al tempo stesso non riusciamo a capire che cosa possa essere successo. Io un’idea ce l’ho, ma non la vengo a dire a voi, la dico a loro nello spogliatoio”.
La Lazio, per uscire indenne dal Celtic Park, avrà bisogno di una prestazione tosta: “Noi siamo una squadra di strategia. Il momento dell’impatto conta molto di più la personalità che non l’aspetto tattico. Lo abbiamo fatto anche sabato contro il Milan, la personalità ci è mancata dopo. Ci hanno fatto abbassare, potevamo gestire con più personalità e cattiveria. Mi è piaciuto anche il fatto di voler reagire dopo il vantaggio del Milan. O è un problema di atteggiamento di quando ci hanno messo sotto, o è il solito problema che abbiamo nel secondo tempo”. La formazione è di nuovo un rebus: “Faremo una riunione con lo staff e poi decideremo”.