Non si fermano le indagini sull’incidente di Mestre. La Procura per adesso non ha iscritto nessuno sul registro degli indagati, ma c’è l’accusa contestata. Intanto spunta un video.
Omicidio plurimo stradale. E’ questa l’accusa che la Procura contesta a ignoti. Infatti, come riportato da Askanews, al momento nessuna persona è iscritta sul registro degli indagati e sono in corso tutti gli approfondimenti del caso. Al vaglio degli inquirenti anche un video, che in questi ultimi minuti sta facendo il video sui social.
Intanto dalla Procura confermano che l’autobus non ha avuto nessuno scontro con altri mezzi. “Dai primi rilievi sembrerebbe che sul campo non ci sarebbero segni di frenata. Al momento non ci sono indagati e non siamo in grado di effettuare una ricostruzione precisa dell’accaduto. Nelle prossime ore faremo una attività medico legale sia per l’attività ordinaria di controllo che per identificare le persone che erano senza documenti”, ha precisato il procuratore Bruno Cherchi.
Come detto nelle scorse ore, sono diverse le ipotesi al vaglio degli inquirenti. La prima è quella di un malore dell’autista, ma non è da escludere anche un problema meccanico al mezzo. Infatti, sul pullman si sarebbe verificata una fuoriuscita di gas dalle batterie al litio. Resta da capire se questa è avvenuta prima o dopo la caduta.
Sono tutte cose che saranno accertare a breve. Infatti, il procuratore è pronto a dare il via libera ai controlli medici e l’autopsia sul colpo dell’autista consentirà di verificare meglio quanto successo e capire se si è trattato di un malore oppure l’incidente è dovuto ad altro.
Intanto sui social sta girando il video dell’incidente. Nel filmato si vede l’autobus procedere per alcuni metri e subito dopo la caduta dal cavalcavia. Immagini che non evidenziano particolari problemi prima della tragedia anche se il momento dell’uscita di strada il mezzo è coperto da un altro pullman e per questo motivo non è semplice, almeno da questa telecamere, capire cosa sia realmente successo in questa tragedia che ha portato alla morte di 21 persone.