Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha espresso il proprio cordoglio per le vittime di Mestre, spingendo per un chiarimento delle circostanze del sinistro.
La tragedia di Mestre non sta scuotendo soltanto il nostro Paese ma, a causa della presenza di numerose vittime provenienti da altre nazioni, gran parte dell’Europa si sta stringendo intorno ai familiari dei deceduti. Un Pullman precipitato da 10 metri, 21 morti, tra cui due bambini, e 15 feriti.
Tante domande restano senza risposta e, mentre si attendono i video della tragedia e l’autopsia dell’autista, Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, commenta commosso l’accaduto, ripercorrendo la nefasta serata.
Prima le lacrime, poi la necessaria luce sui fatti
Si parte proprio dal ricevimento della notizia: “Era poco prima delle 20. Mi ha chiamato il responsabile del servizio 118 del Veneto. Mi sono subito allarmato perché so che quando mi chiama lui è successo qualcosa di veramente grave. Non è persona che si fa viva per problemi futili. Senza giri di parole mi ha detto ‘Presidente, c’è stata una strage’. Mi si è gelato il sangue. Le notizie che poi sono arrivate via via nel corso della serata hanno confermato che ci troviamo di fronte ad una tragedia che ha pochi eguali in Europa”. Ecco poi la reazione nell’immediato: “Abbiamo mobilitato tutte le ambulanze della zona e messo a disposizione gli ospedali di Treviso, Mestre, Mirano e Padova. Non c’era un minuto da perdere, bisognava far arrivare tutti i soccorsi possibili e portare in ospedale chi aveva bisogno di assistenza”.
Viene poi domandato a Zaia, se si sia fatto già un’idea precisa sulla dinamica dell’incidente: “È troppo presto per avere informazioni precise. Si rincorrono diverse voci. Il pullman pare che fosse nuovo. A bordo viaggiava un gruppo di turisti che stavano trascorrendo una vacanza in campeggio. Non mi pare si trattasse di una strada pericolosa. È un cavalcavia su cui passano ogni giorno migliaia di veicoli. Non mi pare fosse particolarmente pericoloso. Come si può pensare che possa succedere una cosa del genere? È una disgrazia tra le più gravi a livello internazionale”. Zaia spiega anche i motivi della sua assenza sul posto: “non ha senso in questi casi andare sul posto. Si rischia solo di creare intralcio e non si è comunque utili lì. Il nostro ruolo, in questo momento, è cercare di mettere in campo tutti i mezzi utili a salvare vite e a curare i feriti”.
‼️ L’ipotesi principale al momento è che il conducente del bus, il trevigiano Alberto Rizzotto, possa aver avuto un malore. Il bus è fuoriuscito dalla carreggiata sul cavalcavia della Vempa, ha sfondato il guard rail ed è finito nel vuoto vicino ai binari, incendiandosi. pic.twitter.com/YVALUhdIQU
— Luca Zaia (@zaiapresidente) October 4, 2023
Si chiude, mettendo in primo piano il cordoglio per le vittime e augurandosi che i familiari possano quantomeno venire a conoscenza delle circostanze, attraverso il recupero dei filmati: “Penso che su un’arteria del genere ci siano tante telecamere. Ci aiuteranno a far luce sulle cause. Ora è il momento del pianto e del dolore. Ma poi sarà doveroso chiarire la causa perché chi ha un caro che ha perso la vita — mi dicono che ci sono anche dei bambini — ha il diritto di conoscere la verità”.