In una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Avvenire” il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, non le ha mandate a dire assolutamente al governo
Mancano ancora pochissimi giorni per quanto riguarda la manifestazione che si verificherà sabato 7 ottobre in quel di Roma. In una intervista all’Avvenire ha parlato Maurizio Landini. L’attuale segretario generale della Cgil ha voluto fare il punto della situazione su quanto sta succedendo. Non mancando, ovviamente, l’occasione di puntare il dito contro il governo. Non si tratterebbe affatto della prima volta che si verifica una cosa del genere, ma in questo caso ha voluto utilizzare dei termini molto duri.
Queste sono alcune delle sue parole: “Abbiamo l’intenzione di proseguire la mobilitazione fino a che non si otterranno risultati concreti. Senza escludere alcuno strumento di mobilitazione generale. La Via Maestra viene da lontano. Ora scendiamo in piazza a Roma con oltre 200 associazioni anche per il lavoro, contro la precarietà, per il contrasto alla povertà e l’aumento di salari e pensioni, per difendere la sanità e la scuola pubblica, per la tutela dell’ambiente e uno sviluppo sostenibile”.
Uno degli argomenti principali e che tiene molto a cuore riguarda la difesa della Costituzione. In merito a ciò ha parlato anche del governo: “Prospetta un cambio degli assetti istituzionali, con l’autonomia differenziata che divide il Paese, il presidenzialismo e il premierato che mortificano la democrazia e la partecipazione. Noi vogliamo che la Costituzione sia attuata: quando non si garantiscono più le cure per tutti i cittadini perché si tagliano i fondi alla sanità, mentre si finanzia l’acquisto di armi, allora si sta uscendo dalla Costituzione”.
Si parlerà anche del conflitto in Ucraina e, soprattutto, proseguire per la line della pace: “Chiediamo un cessate il fuoco in Ucraina e la fine di questa e delle altre guerre. La corsa al riarmo è un pericolo per tutti: è inaccettabile che la guerra torni a essere lo strumento di regolazione dei conflitti. Non lasciamo solo Papa Francesco a sostenere queste posizioni profetiche. L’Italia e l’Europa devono essere protagoniste di questo processo di pace”.
Poi ancora sul governo: “C’è stato un dialogo finto con loro. Non sono state aperte trattative, non hanno dato risposte alle nostre richieste. Sulla sicurezza del lavoro nessun segnale. Sulle pensioni nulla, su precarietà e povertà hanno fatto il contrario di quanto chiedevamo, con il taglio del reddito di cittadinanza e la maggiore liberalizzazione dei contratti a termine. Hanno ripristinato il subappalto a cascata. Sul fisco hanno approvato dieci condoni”.
In conclusione: “Stiamo svolgendo una consultazione straordinaria che riguarda anche i lavoratori e le lavoratrici. Nel caso in cui non dovesse accadere allora, se necessario, andremo per lo sciopero generale. Con la manifestazione di sabato diamo voce a chi non ha voce”.