Tragedia Mestre, svolta sul guardrail: l’annuncio dei tecnici

Tragedia Mestre, emergono nuovi ed importanti dettagli: soprattutto per quanto riguarda il guardrail. L’annuncio dei tecnici 

Nuovi importanti dettagli in merito all’incidente di Mestre che si è verificato nella serata di martedì 3 ottobre e che è costato la vita a 21 persone. Secondo quanto riportato dal ‘Corriere della Sera‘ pare che, in merito ad un dossier redatto da tecnici nel 2017, bisognava effettuare il cambio riguardante i guardrail. Su entrambi i sensi di marcia del “Nuovo Cavalcavia” superiore di Marghera. Il Comune di Venezia aveva nominato una squadra di esperti per una raccomandazione da parte dell’Unione Europea.

Svolta sul guardrail
Tragedia Mestre (Ansa Foto) Notizie.com

La stessa che era stata approvata nel 2012. Cosa prevede? Criteri unici per tutti gli stati appartenenti all’Ue. Tra questi anche l’innalzamento e l’ispessimento dei parapetti sulle strade “ad alta circolazione”. Per quanto riguarda il buco di due metri nella barriera (nel mirino della perizia) era rimasto nonostante la scaletta alla quale garantiva l’accesso non esistesse più da oltre 20 anni. Non solo: i tecnici avevano osservato anche casi di “ammaloramento delle fasce metalliche dovuto agli effetti degli agenti aggressivi esterni”, come la ruggine.

Incidente Mestre, nuovi dettagli sul guardrail: le ultime

Bisognava effettuare una manutenzione straordinaria. Tra questo anche il rifacimento delle solette sulle quali si reggono le putrelle di sostegno dei parapetti. Nella lista rientra anche la pavimentazione, che avrebbe dovuto sopportare il peso di barriere più moderne, ma anche più pesanti. Il cavalcavia, nel progetto dei lavori finanziati con il Pnrr, non è stato oggetto di “manutenzione straordinaria e rinforzo strutturale successivi alla sua realizzazione”.

Svolta sul guardrail
Tragedia Mestre (Ansa Foto) Notizie.com

Non è finita qui visto che, tra i fogli del progetto originale del viadotto, redatto dalla Società Autostrade di Venezia e Padova (del 1967), c’è anche il disegno della famigerata “scaletta”. Ovvero quella che collegava la strada sottostante al marciapiede di servizio che costeggia la carreggiata nel punto della tragedia del bus.

La protezione d’acciaio non copriva due metri, lasciando un buco rivelatosi fatale. Anche perché lo dimostrano chiaramente le tracce lasciati dagli pneumatici sulla linea bianca esterna. Una scaletta che fu rimossa quando l’Anas gestiva il tratto stradale. Di conseguenza, il compito era passato sotto la giurisdizione del Comune.

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