Il presidente rossoblù ha parlato al posto di Gilardino ai microfoni di Dazn: “C’è poco da discutere, l’ha presa con il braccio, stop! È la solita storia di Davide contro Golia, alla fine sbagliano sempre a sfavore nostro…”
Furioso Alberto Zangrillo. Ha parlato il presidente del Genoa al posto di Alberto Gilardino e qualsiasi altro tesserato rossoblù. L’episodio incriminato è quello che ha di fatto deciso la sfida a Marassi in favore del Milan: tocco di petto-braccio di Pulisic e sinistro fiondato in porta a 4 minuti dalla fine. Tre punti di misura per la squadra di Pioli che continuano a far discutere anche dopo il triplice fischio.
“Non ho nessuna rabbia, alla mia età la rabbia la riservo ad altro…”, ha detto Zangrillo ai microfoni di Dazn. “Sono molto rammarico, c’è amarezza, il calcio è un gioco che talvolta viene rovinato da Davide quando è con Golia…. Quello che successo negli ultimi 5 minuti è sotto gli occhi di tutti. O facciamo i codardi e ci prendiamo in giro tra di noi e la mia presenza qui è inutile, oppure cerchiamo di analizzare come se fossimo il Var l’azione e la rivediamo. Ho rispetto degli arbitri, anche di chi ha diretto stasera la partita. Ma quando il gioco è fermo per due minuti, si parla di gol annullato solo in caso di certezza si può pretendere anche un certo tipo di decisone. Che poi però guarda caso è sempre contraria a noi. Pulisic si è aggiustato la palla con l’avambraccio, poi c’è stata un’entrata assassina di Maignan sulla gola di Ekuban”. L’ultimo riferimento è al fallo che ha portato all’espulsione del portiere francese.
Sempre sul gol subìto: “Per me è un episodio chiarissimo”, ha continuato Zangrillo interrompendo in studio l’ex arbitro Marelli: “Questo è un fallo di mano, non è gol, punto! Voi in studio non dovete fare gli analisti del mio stato d’animo… Sono un uomo abituato ad avere a che fare con l’oggettività. C’è stato fallo di mano, è inutile discutere, a 4 minuti dalla fine ci vuole rispetto per tutte le persone allo stadio e per una squadra che stava giocando benissimo. A volte è questione di buon senso applicato al gioco. Per questo ora sono venuto qua io al posto dell’allenatore”.